"Non si lavora gratis alla Regione" | Ecco come pagare i professionisti - Live Sicilia

“Non si lavora gratis alla Regione” | Ecco come pagare i professionisti

La decisione della giunta: mai più servizi professionali gratuiti. Adottate le tabelle ufficiali.

La direttiva di Palazzo d'Orleans
di
3 min di lettura

PALERMO – Il governo regionale dice basta al lavoro gratuito. Da ora in poi i professionisti dovranno essere pagati sempre rispettando il principio dell’equo compenso. Mai più clausole contrattuali che prevedano lavoro gratuito e pagamenti simbolici. La giunta decide di regolamentare il lavoro professionale per evitare ogni forma di abuso da parte delle amministrazioni regionali e degli enti pararegionali. Lo fa adottando come metro i decreti ministeriali per l’equo compenso di ogni professionista: dalle professioni forensi a quelle sanitarie, passando per i progettisti tecnici, i consulenti del lavoro, i commercialisti e gli assistenti sociali. E quando arriveranno le tabelle per gli altri liberi professionisti una nuova delibera le adotterà perché tutti quelli che svolgono un lavoro per la Regione Siciliana siano ricompensati come previsto dai rispettivi ordini.

Su proposta del governatore Musumeci la giunta ha infatti approvato una delibera che decide di “superare un fenomeno che negli ultimi anni, anche per effetto dell’abolizione dei tariffari, ha caratterizzato la procedura di affidamento di servizi professionali e che ha visto molte amministrazioni prevedere compensi non correttamente parametrati alla qualità e quantità delle prestazioni richieste o addirittura compensi simbolici”. La Regione si lascia quindi alle spalle tutta quella serie di collaborazioni esterne non pagate correttamente ed anzi si spinge oltre. Non è più consentito infatti richiedere prestazioni aggiuntive a titolo gratuito a chi abbia avuto un incarico per un dato servizio.

‘Ogni operaio è degno della sua mercede’, parafrasandro il vangelo, e se la Regione aveva dimenticato il precetto, adesso la decisione del governo non solo lo ricorda ma fissa regole certe affinché sia chiaro il valore di ogni prestazione, sia questa di un avvocato, di un assistente sociale, di un commercialista, di un architetto o di un agronomo.

Così da ora in poi i compensi delle prestazioni di lavoro professionale dovranno corrispondere alle tabelle allegate ai decreti ministeriali che fissano i compensi  per l’equo compenso. Quelle tabelle che i giudici devono usare liquidare gli onorari ogni qual volta un contratto professionale preveda una retribuzione che vale meno della prestazione svolta. A ciascuno in suo secondo le regole fissate per ogni categoria. La misura dei compensi così è difficile da riportare dato che per ogni professione è previsto un compenso diverso a seconda del tipo di attività, del valore della materia trattata e dalla sua complessità .

Gli equi compensi per ogni lavoro diventano il preziario regionale per per prestazioni di servizio professionali. Infatti, se il preziario per l’edilizia costituisce la base attraverso la quale le pubbliche amministrazioni siciliane predispongono i valori dei lavori per poi fare le gare d’appalto, allo stesso modo i compensi dei progettisti per i bandi di gara saranno fissati a partire dagli importo calcolati sulla base delle tabelle ministeriali.

Infine la delibera decide di vietare l’inserimento nel contratto di clausole vessatorie o di parti del contratto attraverso cui il professionista svolga lavoro gratuito. L’amministrazione regionale, insomma, da ora in poi dovrà evitare ogni possibile abuso della propria posizione di contraente forte per far lavorare oltre il compenso e la prestazione fissata i progettisti e i collaboratori via via incaricati.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI