Non violentò la fidanzatina | Assolto un ragazzo di 18 anni - Live Sicilia

Non violentò la fidanzatina | Assolto un ragazzo di 18 anni

Il fatto non sussiste. Finisce l’incubo per un ragazzo di diciotto anni sotto processo con l’accusa di avere violentato la fidanzata di due anni più piccola. La sentenza di assoluzione è stata emessa dal tribunale di Palermo presieduto da Cesare Vincenti. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a sei anni.

Troppe, secondo la difesa, le crepe nella ricostruzione della vittima. Troppe le contraddizioni nel raccontare un episodio, hanno sostenuto gli avvocati Mauro Torti e Corrado Nicolaci, che avrebbe dovuto segnare la vita delle ragazzina. Gli abusi sessuali sarebbero stati commessi in un palazzo diroccato in via Alloro, nel centro storico del capoluogo siciliano. “Non ci fu alcuna violenza, ma un rapporto consenziente come i tanti avuti in precedenza”, hanno spiegato i difensori.

I due fidanzati avevano una relazione sentimentale senza alcuna inibizione sessuale come è emerso da alcune fotografie scattate con il cellulare. Eppure la ragazza era stata ferma nella denuncia, che per altro non fu presentata subito dopo i fatti. Mise a verbale che era stata costretta ad avere un rapporto sessuale più spinto rispetto alle abitudini della giovane coppia. Se si fosse opposta ai desideri del ragazzo, il fidanzato avrebbe raccontato ai suoi familiari. Proprio l’intromissione dei  parenti nella vicenda avrebbe fatto precipitare le cose. Agli atti del processo c’è anche la telefonata fatta dal giovane alla madre della fidanzata dopo che quest’ultima gli fece credere di essere incinta.

Gli sms acquisiti al dibattimento hanno minato la credibilità della sedicenne: “Io lo so che sei buono purtroppo in questo mondo ognuno si deve prendere le sue responsabilità si paga ormai per qualunque cosa si fa… – scriveva al fidanzato – tu devi prenderti le responsabilità di quello che hai fatto, perché hai immischiato a mia madre, se tu non ti saresti permesso di immischiare i miei…ti giuro che sicuramente in questa situazione non c’eravamo nessuno dei due. Prenditi le tue responsabilità. Dillo: io ho sbagliato a chiamare i tuoi”.


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