CATANIA – Una protesta trasformata in una notte dedicata alla musica per protestare contro i pesanti tagli prospettati per il Teatro Vincenzo Bellini. E’ iniziato da pochi minuti il concerto che le organizzazioni sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uil-com, Ugl, Fials e Libersind del Teatro Massimo Bellini, hanno organizzato nel tempio della musica cittadino, per lanciare ancora una volta l’allarme sulle conseguenze che una politica come quella prospettata potrebbero avere sulla città.
Alla presenza, tra gli altri, del sindaco Stancanelli, dei candidati sindaco Enzo Bianco, Maurizio Caserta e Matteo Iannitti, in un teatro non proprio stracolmo di spettatori, i musicisti hanno suonato per scongiurare la chiusura della più prestigiosa istituzione culturale della Sicilia orientale. Ma prima hanno lanciato un appello alla città.
“Si sta attentando alle nostre radici culturali – hanno affermato i rappresentanti sindacali prima dell’esecuzione dell’inno di Mameli – tra cui primeggia Vincenzo Bellini. Con quanto prospettato rischiamo di perdere la nostra storia musicale e di interrompere una tradizione che si tramanda da decenni e che ha fatto la grandezza di questa città. I candidati sindaci devono sapere che si ritroveranno una città senza anima. Sappiamo che si vuole mantenere un unico teatro lirico, che porti in giro le proprie produzioni, bisogna invece reagire, anche per lasciare una società più giusta ai nostri figli e nipoti”.