BRONTE – “Non ci vedo nulla di straordinario. Tutti i sindaci che mi hanno preceduto hanno sempre cambiato gli assessori arrivati a due anni, due anni e mezzo. Semmai l’unica differenza si può vedere nel fatto che io ho azzerato la Giunta tutta in una volta”. Rispondeva così il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, all’indomani del decreto con cui, il 19 ottobre, aveva disposto la revoca degli incarichi assessoriali a tutti e quattro i membri della sua squadra. Fuori dunque dalla compagine amministrativa Nuccio Biuso, Francesco Bortiglio Antonio Currao e Vittorio Triscari, quest’ultimo anche vicesindaco nominato ad aprile dello scorso anno in seguito alle dimissioni di Angela Saitta. Un incarico che per Triscari, già consigliere comunale, aveva comportato le dimissioni dall’Assemblea consiliare “ritenuto che – si leggeva nel decreto sindacale di nomina – in questa fase del mandato elettorale, la ricerca dell’Assessore debba avvenire all’interno della compagine consiliare di riferimento, scegliendo tra coloro che sono disponibili a rinunciare a ricoprire la doppia carica e, quindi, ad optare per la sola carica assessoriale”.
“Un normale avvicendamento di un’amministrazione che poi aveva bisogno probabilmente anche di una iniezione di energia”. Insomma un turn over naturale, nelle parole del primo cittadino, che vuole smentire chi, dietro a una scelta che sul territorio ha spiazzato in molti, ha visto agire l’ombra lunga dell’ex assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo, da sempre sostenitore e sostenuto dal sindaco etneo. Non fosse altro perché la revoca, arrivata nei giorni caldi della campagna elettorale per le regionali, nel decreto sindacale veniva motivata col fatto che “l’attività politica tenuta nell’ultimo periodo dagli assessori comunali ha fatto venire meno il rapporto fiduciario che aveva ispirato l’atto di nomina”. E proprio in vista delle elezioni all’Ars le simpatie di sindaco e assessori, eccezion fatta per Currao che dal proprio profilo social ha anche ringraziato e ribadito la sua vicinanza al primo cittadino, non avevano trovato una convergenza sul nome di Barbagallo che, alla conta dei voti, a Bronte è riuscito ad aggiudicarsi solo il terzo posto. “Mi sarebbe venuto molto facile, tra virgolette, obbligarli, indurli o persuaderli ad appoggiare il mio candidato, dicendo che me li sarei tenuti solo a quella condizione. Quindi – rinforza Calanna, allontanando qualsiasi ipotesi di collegamento – si tratta di un fatto amministrativo”.
Ernesto Di Francesco, Gaetano Messina, Chetti Liuzzo. Consiglieri comunali i primi due, neofita della politica l’ultima. Sono loro i nuovi membri della Giunta di Bronte, mentre per il quarto e ultimo nome, nel toto assessori, c’è chi vede anche la possibilità di un ripescaggio tra gli ex appena revocati. Un’attesa che riguarda non solo la squadra al completo ma che, con voci dentro e fuori le mura di palazzo di una paventata mozione di sfiducia nell’aria, aumenta aspettando di conoscere quali potrebbero essere gli effetti di revoche e nomine sugli equilibri in Consiglio tra rientri in maggioranza, opposizioni (ri)confermate e posizioni di chi negli assessori deposti aveva un punto di riferimento. Un’Assemblea che fino a qualche giorno fa contava sei membri di minoranza, dieci di maggioranza e quattro allontanatisi dall’amministrazione. Tra questi ultimi anche il gruppo “Bronte 2.0 – Liberi e forti” di cui facevano parte il neoassessore Di Francesco, capogruppo, e Antonio Leanza.
“Non si tratta di cambiare idea. Il gruppo consiliare Bronte 2.0 era un gruppo espressione della maggioranza che ha vinto alle elezioni, era una forma critica su come stavano andando le cose”. Così Di Francesco, ricordando come da diverse parti, compreso il suo gruppo, sia stato “chiesto più volte al sindaco l’azzeramento della Giunta per avere un rilancio. Il dialogo – continua – si è avuto nel momento in cui c’è stato questo azzeramento”. Ma se per Di Francesco lo strappo con l’amministrazione è stato ricucito, posizione diametralmente opposta è invece quella assunta da Leanza che non ne ha condiviso la scelta, dimettendosi da Bronte 2.0 per confluire nel Gruppo misto. “Confermo il ruolo di consigliere comunale di opposizione, continuando coerentemente – ha detto Leanza, augurando buon lavoro all’amministrazione – quella posizione che ho assunto subito dopo le elezioni. Di volta in volta voterò le iniziative e le sosterrò nel caso in cui perseguano il bene comune.” Ripartire da quelle che erano le condizioni iniziali. Se Di Francesco parla infatti di “tentativo virtuoso del sindaco di ricostituire la maggioranza che aveva vinto le elezioni”, anche il capogruppo del PD Messina (non siamo riusciti a contattare il sindaco) spiega come da tempo “chiedevamo come forza politica, come circolo del PD, che ci fosse un rilancio a partire dall’azzeramento della Giunta”, ricominciando da quelli che erano gli accordi ai tempi della campagna elettorale per le amministrative. Dunque l’assegnazione di un ruolo di rilievo a un esponente del circolo PD. Ecco perché, prosegue Messina, “ho accettato questo incarico. Ho avuto sempre una posizione costruttivamente critica all’interno del Consiglio, ora – facendo anche eco al collega assessore – ho la possibilità di cercare soluzioni dall’interno della Giunta”. Ma dietro l’accettazione della nomina, continua, la condizione è stata la stessa posta agli inizi, ossia “non doversi dimettere dalla carica di consigliere proprio per dare una matrice politica al ruolo”. Dunque doppia carica per Messina ma, salvo scelte diverse, anche per Di Francesco visto che, a differenza di quanto avvenne per Triscari, stavolta nel decreto di nomina l’abbandono dello scranno nel Consesso civico non è posto come condizione.
A chi invece si chiede di quale sfera politica possa essere espressione la new entry, Chetti Liuzzo, direttore dei servizi generali amministrativi nella scuola media di Bronte, lei stessa risponde “assolutamente di nessuna. Sono solo un tecnico”. Una nomina giunta inaspettata ma per cui, aggiunge, “ho dato la mia disponibilità perché il mondo della scuola lo conosco da tanti anni e poi le dichiarazioni di stima del sindaco nei miei confronti mi hanno convinto e dato il coraggio di accettare”. Intanto previsti in calendario due consigli comunali, il primo il 23 novembre per l’esame e l’approvazione del rendiconto di gestione 2016, il secondo il 27 del mese. Tra i punti all’ordine del giorno di quest’ultimo anche la “richiesta convocazione straordinaria del consiglio comunale inerente la revoca degli incarichi assessoriali”. Stesso punto, come i restanti, già previsti nella convocazione dell’8 novembre, quando la seduta non si tenne per l’impossibilità del sindaco a prendervi parte.