PALERMO – “Nessun ‘consapevole e deliberato proposito di immutare artificiosamente lo stato e le condizioni della nave o l’intenzione di rafforzare l’altrui condotta a titolo di concorso morale’. Con queste affermazioni il tribunale del Riesame di Palermo è entrato nel merito dell’accusa sfociata nell’arresto, poi annullato, dell’armatore della società Augusta Due, Raffaele Brullo e ne ha sancito la totale estraneità in ordine ai fatti relativi all’affondamento del peschereccio “Nuova Iside” e alle accuse che gli erano state mosse”.
Lo dice una nota della società armatrice Augusta Due riferendosi all’inchiesta sul naufragio del peschereccio Nuova Iside, affondato a largo di San Vito Lo Capo il 12 maggio del 2020. Nell’incidente morirono i tre marittimi che erano a bordo: Matteo e Vito Lo Iacono, padre e figlio e il cugino di Vito, Giuseppe Lo Iacopo. Soddisfazione è stata espressa “per quello che il collegio di difesa ha definito il dissolvimento di un equivoco processuale”. Il Riesame aveva revocato gli arresti domiciliari a Brullo nel marzo scorso.