Nuovo bando per i cani randagi | Scontro tra animalisti e Comune

Nuovo bando per i cani randagi | Scontro tra animalisti e Comune

L'amministrazione lancia un nuovo bando per l'affidamento dei cani. Le associazioni protestano.

PALERMO – Dopo mesi di silenzio, si rianima la polemica fra Comune di Palermo e associazioni animaliste cittadine sulla gestione dei cani randagi e di quelli che erano in ricovero fra lo stallo di via Tiro a segno, oggi in ristrutturazione, l’ex Mattatoio e vari canili privati dislocati sul territorio siciliano. A far scattare gli animalisti il nuovo bando lanciato dal responsabile dell’Area dell’Innovazione Tecnologica, Comunicazione, Sport e Ambiente Gabriele Marchese che, mettendo sul piatto ben 380mila euro, torna a cercare associazioni, privati e consorzi che vogliano prendere in carico i 600 cani di responsabilità dell’Amministrazione comunale.

“Le associazioni animaliste locali si oppongono fermamente a questo sistema di mercificazioni degli animali – scrivono in una nota i rappresentanti dell’Udga, Lida, Oipa, Lega del cane, Enpa, Lo scodinzolo e Felici nella coda – evidenziando che disfarsi dei cani del canile municipale in questo modo non potrà portare alcun vantaggio all’Amministrazione locale, del tutto inattiva sul territorio sulla prevenzione del randagismo”. Nello specifico si tratterebbe di un bando a somministrazione fino ad esaurimento fondi, con base d’asta per il mantenimento giornaliero per ciascun animale affidato di 3,50 euro. Il Comune manterrebbe quindi i cani in queste strutture per sei mesi, dopo i quali i soggetti ritenuti idonei possono decidere di adottare o restituire gli animali alle cure del Comune o ancora, in casi particolari, usufruire nuovamente dei fondi pubblici se ancora disponibili.

Per Marchese “il nostro scopo rimane quello di incentivare le adozioni e quindi trovare una soluzione definitiva per questi cani. Non posso che prendere atto che le sedicenti associazioni e volontari animalisti locali – ha continuato – piuttosto che partecipare e collaborare per favorire le adozioni, preferiscono mantenere un sistema che nel tempo, sulla pelle dei poveri animali, ha determinato un esborso annuo di circa 750mila euro per l’Amministrazione comunale e quindi per i cittadini palermitani, nonché la gabbia a vita per oltre 600 cani del territorio del comune di Palermo senza certezze. Un esempio? – attacca il dirigente comunale – non si ha alcuna notizia dei cani detenuti a suo tempo presso il canile San Prospero dell’Enpa, chiuso sicuramente dal marzo 2016”.

Insomma, la polemica non accenna a placarsi, con le associazioni che continuano ad accusare il Comune di negligenza, “Per tale gara si stanno investendo ingenti somme, ci chiediamo a cosa serve tutto ciò se non si fa alcuna prevenzione, questo è solo sperpero di risorse pubbliche – hanno accusato ancora gli animalisti palermitani – Chiediamo che tale bando venga immediatamente sospeso. Gli strumenti per una seria lotta al randagismo sono: controllo dei randagi sul territorio, controllo sui cani padronali, contributi per la sterilizzazione dei cani padronali, soprattutto per le fasce sociali economicamente più deboli e campagne di sensibilizzazione rivolte agli studenti a partire dalle elementari”. La gara per il bando intanto sarà celebrata il 27 ottobre, ma lo stesso dirigente comunale non è ottimista: “Viste le reazioni e l’atteggiamento degli attivisti – ha sottolineato Marchese – è molto probabile che la gara vada deserta. Ma noi non ci facciamo intimidire da questi metodi e andremo avanti per la nostra strada”.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI