Uomo ucciso e dato alle fiamme a Misilmeri| Indagati due fratelli - Live Sicilia

Uomo ucciso e dato alle fiamme a Misilmeri| Indagati due fratelli

Svolta nelle indagini. La procura di Termini Imerese ha iscritto nel registro degli indagati Settimo e Pasquale Merendino. Alla vititma erano state amputate le mani.

LE INDAGINI
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PALERMO – Svolta nell’omicidio di Misilmeri avvenuto il primo luglio. Ad uccidere l’uomo trovato carbonizzato nelle campagne della periferia del paese potrebbero essere stati due uomini di 25 e 32 anni. Sul registro degli indagati della Procura di Termini Imerese, infatti, ci sono adesso i nomi di due fratelli, Settimo e Pasquale Merendino. Le accuse nei loro confronti sono di Omicidio e distruzione di cadavere. Sequestrati il casolare che si trova nei pressi della zona dove è stato trovato il corpo, e le due auto dei fratelli.

Un corpo devastato quello dell’uomo a cui erano state mozzate le mani: dopo l’amputazione il fuoco: secondo la ricostruzione dei carabinieri della stazione di Misilmeri, infatti, la vittima sarebbe stata data alle fiamme una volta collocata su due copertoni d’auto. Il fuoco si è diffuso nell’arco di pochissimi e non lasciando scampo all’uomo, la cui identità non si conosce ancora.

Saranno i carabinieri del Ris di Messina a fornire gli elementi che permetteranno di dare un nome e cognome a quel corpo: si attende l’esame del dna. Per effettuare il confronto che potrebbe svelare l’arcano, infatti, sono stati prelevati alcuni campioni di tessuto dal corpo ed alcune tracce dall’abitazione di Massimiliano Milazzo, un ragazzo di 25 anni, originario di Villabate, la cui scomparsa era stata denunciata dalla moglie lo scorso 26 giugno. Milazzo era uscito da casa una mattina, senza farne più ritorno. E così, la donna ha deciso di comunicarlo ai carabinieri.

Quella di Milazzo è una delle ipotesi privilegiate dagli investigatori. Milazzo, pregiudicato per piccoli furti, potrebbe essere finito nel mirino di qualcuno che voleva fargliela pagare. E in un modo terribile. Al punto che il cadavere è stato definito “degradato e devastato” dal medico legale Antonina Argo, che l’indomani del ritrovamento ha effettuato l’autopsia presso l’Istituto di Medicina Legale del Policlinico.

L’esame non portò a nulla, se non alla conferma di un omicidio orribile e a una dinamica mirata alla distruzione del corpo. Milazzo è padre di tri figli, tra cui una bambina di otto mesi.

 


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