Omicidio, ancora ritorsioni |Ordigno disinnescato - Live Sicilia

Omicidio, ancora ritorsioni |Ordigno disinnescato

Continua l'escalation di violenza dopo l'agguato di viale Bummacaro. I carabinieri, che stanno monitorando la zona, sono intervenuti prima che potesse esplodere una bomba rudimentale piazzata davanti a casa di un congiunto dei fermati.

CATANIA – Non si arrendono i familiari di Daniele Di Pietro. Nonostante il fermo dei Carabinieri dei quattro presunti assassini, i tre fratelli Celso e un minore congiunto, l’atmosfera di tensione a Librino non si è spenta. Nella notte tra sabato e domenica è stata piazzata una bomba rudimentale davanti al palazzo dove abita un congiunto degli indagati, precisamente il padre dei fratelli Celso, Agatino. I militari non hanno smesso di monitorare la zona e questo ha permesso di localizzare l’ordigno, anche grazie alla telefonata di Celso, che era ai domiciliari. Immediato l’intervento degli artificeri che ha disinnescato l’ordigno prima che esplodesse. Si trattava di un cilindro metallico con all’interno polvere da sparo, chiodi e bulloni.

I familiari dei Celso sono entrati in un programma di protezione e sono stati trasferiti in località segrete, proprio per il clima di ritorsione che si è creato dopo l’omicidio. Agatino Celso è finito in carcere dopo una segnalazione della Polizia di Librino.

Il procuratore Giovanni Salvi, oggi ha ribadito un concetto sulle indagini dell’agguato dove è rimasta vittima Daniele Massimiliano Di Pietro. “I carabinieri e la Procura solo poche ore dopo il delitto – ha detto – erano già sulle tracce dei fermati. Nessuna redenzione all’improvviso, ma solo il risultato di un intenso lavoro investigativo che aveva di fatto creato terra bruciata attorno ai 4 indagati”.

Si sono svolti nel pomeriggio al carcere di Piazza Lanza e al centro di prima accoglienza di via Franchetti gli interrogatori di garanzia. Davide Celso continua ad assumersi tutte le responsabilità dell’accaduto: una versione che, come detto, non convince gli inquirenti che sono convinti che dietro il delitto ci sia la spartizione di una piazza di spaccio. Intanto sabato scorso il Gip ha nominato il consulente balistico e quello legale per poter avere un’esatta ricostruzione della dinamica dell’agguato. Domani si saprà se i quattro fermi saranno convalidato. Va ricordato che la posizione del minorenne, a cui poche ore dopo l’agguato è stato effettuato lo stub per rilevare possibili tracce di polvere da sparo, è al vaglio del Tribunale dei Minorenni di Catania.


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