L’ora ics scatterà oggi alle 17.30. A Piazza Verdi, davanti al Teatro Massimo, Diventerà Bellissima ha chiamato a raccolta il suo popolo. E da lì oggi Nello Musumeci lancerà il nuovo corso del movimento. Ruggero Razza, assessore alla Salute, offre qualche indizio su cosa stia bollendo in pentola. Nei piani dei musumeciani c’è un rilancio in grande stile della questione meridionale, da riportare al centro dell’agenda del centrodestra di domani.
Perché la scelta di un evento in piazza?
“Quando abbiamo cominciato questo percorso con Diventerà Bellissima abbiamo scelto di essere movimento. Oggi dopo poco meno di 18 mesi di governo essere in piazza con i cittadini con un evento che non è il classico comizio ma ha momenti di cultura siciliana e di spettacolo serve a ribadire che il luogo da cui si parte e si riparte è sempre a piazza. E che il valore aggiunto che Diventerà Bellissima ha voluto rappresentare è sempre lo stesso: riannodare il tessuto connettivo tra i cittadini e la politica”.
Ci saranno amministratori locali all’evento di Palermo?
“Tanti, da tutta la Sicilia, ci saranno tantissimi giovani, che sono una bella sorpresa di questa attività. Ci sarà anche la più giovane eletta al Consiglio nazionale degli studenti universitari, una ragazza di Messina espressione del nostro movimento. E ci saranno le famiglie. Questo vuol dire che la politica riesce a essere ancora oggi un fatto sociale. E non è scontato”.
Prima o poi Diventerà Bellissima deciderà cosa fare da grande? Alle Europee avete scelto la neutralità.
“Alle Europee abbiamo deciso di fare una scelta meditata: il presidente della Regione è sintesi della coalizione che lo ha eletto. E in un momento complicato per tutte le forze politiche ha ritenuto di posizionarsi su quanto c’è di più importante in Sicilia e in Italia, che è la rigenerazione del centrodestra che si deve preparare, noi tutti speriamo il più presto possibile, a tornare al governo dell’Italia dopo un indispensabile passaggio elettorale. Tanti di noi pur senza esporsi in campagna elettorale hanno comunque votato, è noto che molti hanno votato per Forza Italia, qualcuno per Fratelli d’Italia e in molti hanno votato per la Lega”.
Lei per chi ha votato?
“Per chi ho votato lo sanno tutti (è nota la preferenza di Razza per la Lega, ndr). Ma fino all’ultimo ho rispettato la decisione del congresso e non l’ho mai dichiarato perché sono contento che in questo momento la territorialità sia un valore da difendere. Oggi cambia con la nostra manifestazione la prospettiva che vogliamo dare a Diventerà Bellissima, che deve rappresentare il valore aggiunto per il centrodestra nel Mezzogiorno d’Italia. Quello del presidente Musumeci da Roma in giù è l’unico governo di centrodestra. Ed è il governo che per primo ha rappresentato l’inversione di tendenza in Italia”.
A oggi il bivio per voi è sembrato essere tra la creazione di un nuovo soggetto politico oppure un patto federativo con un partito che dovrebbe essere la Lega. È così?
“Entrambe le prospettive che il nostro movimento definirà entro l’autunno hanno una cosa in comune, la mancanza di rappresentanza del Sud nello scacchiere nazionale. E sono i numeri a dircelo. A Nord il centrodestra è largamente maggioritario, a Sud resiste ancora un voto molto forte a favore del Movimento 5 Stelle. E questo ci indica due cose: che nell’ambito del governo nazionale la Lega non è percepita come interprete delle ragioni del Sud, nonostante una crescita di credibilità enorme e qualche campagna di odio insopportabile…”.
La campagna d’odio della Lega?
“Nei confronti della Lega”.
Le seconda cosa?
“Nella dinamica del contratto di governo sembra che le ragioni del Sud dovessero essere interpretate dal Movimento 5 Stelle. Ma quello che loro offrono al Sud non è un modello di crescita economica ma un modello di assistenzialismo che ha fallito”.
Serve qualcuno che parli per il Sud, in sintesi.
“Certo. Serve che la voce del Sud diventi un elemento forte nella politica nazionale. E il centrodestra non può pensare di avere una prospettiva per la nazione se non ha un progetto chiaro per il Sud. Perché i difficili rapporti con l’Europa e il rischio di una manovra finanziaria peseranno molto più al Sud che al Nord. Le faccio un esempio”.
Prego.
“L’idea di puntare tutto sul reddito di cittadinanza oggi la pagano le imprese e nel Sud questo significa rendere ancora più difficile la crescita del prodotto interno lordo. E quando sentiamo che l’Italia cresce quasi a zero vuol dire che al Nord c’è un timido segno positivo e al Sud un ampio segno negativo”.
In questo progetto meridionalista quale può essere il ruolo di Forza Italia, che al Sud è ancora viva?
“Io penso che immaginare che alle elezioni nazionali il centrodestra si presenti con la formula di tanti anni fa sia un errore. E quando il presidente Musumeci ha parlato di composizione e ricomposizione era stato ritento un visionario. Oggi si comprende che c’era una visione. E anche io penso che le nuove coordinate de prossimi mesi ci diranno che la ricomposizione di un progetto di governo a guida centrodestra arriverà soltanto affiancando alla propulsione della Lega una dimensione rappresentativa di quella parte d’Italia, il Mezzogiorno, che è indispensabile per avere una maggioranza ma ancora più determinante per rappresentare un’idea di Nazione che abbia gli stessi diritti dalle Alpi alla Sicilia”.
Un auspicio che mi pare vada un po’ in controtendenza con l’autonomia differenziata, una secessione mascherata in favore delle regioni del Nord.
“Io penso che l’attuazione della riforma del titolo V, che nessuno ricorda essere stata votata dal centrosinistra, quando pensava di essere concorrenziale con Forza Italia nell’allearsi con la Lega, può essere una grande opportunità per la Sicilia in particolare. Il governo siciliano ha chiesto, e sono convinto otterrà, di fare procedere parallelamente al tavolo sull’autonomia delle Regioni anche quello sull’attuazione dello Statuto. La partita vera infatti è sulle risorse che potranno rimanere in Sicilia grazie alla revisione delle norme di attuazione in materia fiscale. Accanto a queste il Sud non deve chiedere assistenzialismo ma investimenti. E mi ha colpito quella slide del Mef che vede posizionate le grandi opere strategiche solo nel centronord”.
Al governo c’è la Lega, lo sa…
“Non mi si dica che è un fatto degli ultimi mesi perché l’assenza di una politica per il Sud è una responsabilità antica e bipartisan”.
Fratelli d’Italia teorizza un centrodestra senza Forza Italia. Berlusconi, almeno l’ultima voce del momento, penserebbe a una federazione di centrodestra. Come finirà questo cammino di ricomposizione secondo lei?
“Con il modello Musumeci. Persone credibili, una coalizione con un impianto fortemente territoriale e un progetto unitario per il centrodestra. Ho difficoltà a pensare che la coalizione che governa oggi la maggior parte dei comuni e la maggior parte delle regioni possa accettare di vedere chi non è mai stato votato dagli italiani alla guida del governo”.
Ma secondo lei alla fine si va a votare per le Politiche entro quest’anno?
“Di solito chi vaticina le elezioni è smentito sempre dai fatti. A me pare molto complicato che si possa rimanere al governo con chi dopo mezz’ora da una notizia di cronaca ti convoca in commissione antimafia come se fossi votato da Bontade”.