CATANIA – Scambio di accuse e chiarimenti nella competizione che porterà al rinnovo delle cariche all’interno dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Catania. Riceviamo e pubblichiamo la replica della lista Ordiniamoci alle parole del presidente.
La nota
In merito al comunicato stampa del Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Catania, ritengo doveroso, nella mia veste di Vicesegretario Nazionale del Nursind, il più grande sindacato infermieristico d’italia e candidato nella lista Ordiniamoci, rispondere punto per punto per fornire un quadro più chiaro e completo della situazione che il presidente dell Ordine di Catania a mio parere ha contribuito a rendere più confusa e unica su tutto il territorio Nazionale
Punto 1: sull’indizione delle elezioni
Siamo perfettamente a conoscenza di quando sono state indette le elezioni. Tuttavia, mi permetto di obiettare sul “rigore” dichiarato dal Presidente. Né la delibera di indizione, né la convocazione per la delibera di indizione risultano essere state fatte nei termini di legge. La precisione in tali procedure è essenziale, e in questo caso sembra mancare quella attenzione necessaria in contesti tanto delicati.
Punto 2: sulle prerogative del presidente uscente
L’interpretazione giuridica fornita dal Presidente è alquanto ambigua, suggerendo che il Presidente possa indire le elezioni a suo piacimento, bypassando il Consiglio Direttivo. È fondamentale ricordare che il Presidente rappresenta un organo collegiale, ossia il Consiglio Direttivo. Pertanto, la convocazione avrebbe dovuto riportare all’ordine del giorno l’indizione delle elezioni, e non una generica dicitura come “attività mese di settembre”. Le elezioni non sono una semplice attività, ma l’espressione di un diritto costituzionale. Invito il Presidente a rileggere il regolamento pubblicato sul sito della Federazione, che potrebbe essergli sfuggito.
Punto 3: Sulla convocazione delle Elezioni
Con serenità posso affermare che quanto dichiarato dal Presidente è contrario ai fatti. La normativa, che il Presidente conosce molto bene, prevede che la spedizione della convocazione avvenga via PEC, non per posta prioritaria, quest’ultima da utilizzarsi solo in via residuale, come chiaramente indicato nel regolamento. Inoltre, a partire dal 13 agosto, il Presidente avrebbe dovuto rendersi reperibile per il deposito della documentazione e/o l’autentica delle firme. I fatti, tuttavia, raccontano una storia diversa. Appena siamo stati informati dai colleghi dell’arrivo delle lettere prioritarie (non perché le avessimo ricevute noi), abbiamo cercato di contattare il Presidente, il quale non ha risposto alle chiamate telefoniche. Di conseguenza, ci siamo recati presso gli uffici dell’Ordine: dopo aver suonato, siamo stati fatti entrare, ma invece di ricevere supporto, ci è stato detto di tornare il 19 agosto per le autentiche! Come se non bastasse, le elezioni sono state indette a ridosso di Ferragosto (a pensar male si fa peccato) e gli appuntamenti per la documentazione (autentiche e presentazione della lista) sono stati fissati quasi alla scadenza dei termini. Solo l’intervento della polizia ha indotto il Presidente ad anticipare di un solo giorno effettivo(17 e 18 era domenica e siamo tutti al mare).
Punto 4: Posta prioritaria in alternativa alla PEC
In merito a questo punto, il Presidente sembra confondere i termini “alternativa” e “residuale”. Tuttavia, sarà compito degli organi competenti fare chiarezza.
Punto 5: sulla disponibilità del presidente
Nei dieci giorni disponibili, sono state programmate solo 12 ore complessive per l’autentica delle firme, distribuite su 5 giornate effettive di apertura (poco più di due ore giornaliere). La lentezza del processo era tale da ricordare una “corsa del bradipo”: mentre da un notaio siamo riusciti ad autenticare 60 firme in tre ore (per una lista poi esclusa perchè secondo il presidente il notaio non può autenticare), il Presidente ne autenticava poco più di 20 nello stesso lasso di tempo. Sarebbe interessante sapere quale trasparenza è stata garantita nelle prenotazioni per le autentiche, dato che i sostenitori della lista del Presidente sembravano sempre avere la precedenza. Va inoltre precisato che l’OPI di Firenze e Pistoia, il più grande d’Italia, in pochi giorni ha accettato due liste e ben 32 candidature senza la firma in presenza di nessuno, come previsto da un autorevole parere della Federazione Ordini degli Infermieri.
Punto 6: sulla superficialità e il pressappochismo
L’affermazione del Presidente è talmente puerile che non vale la pena di rispondere. Rende inutile ogni ulteriore commento e si qualifica da sola.
Concludendo:
Vorrei infine precisare che i fatti e le circostanze che ho descritto possono essere confermati da decine di testimoni provenienti da tutta la provincia di Catania, che sono stati trattati dal Presidente uscente (e rientrante) in maniera, a mio parere, indecorosa poiché la foto pubblicata sulle testate è riferita al 14 e non al 13 come vorrebbe far credere il presidente in orario di apertura degli uffici, poiché alla vigilia di ferragosto lui non c’era e la segretaria rispondeva solo al citofono per le prenotazioni effettuate sotto il sole della calura estiva .
In conclusione, comprendo l’attaccamento del Presidente al suo ruolo. Probabilmente, senza questo incarico non saprebbe come impiegare il proprio tempo, sentendo quindi la necessità di trovare qualcosa con cui occuparsi si è confuso un po ‘ rendendo la realtà oltremodo mistificata..
Ringraziandovi per l’attenzione e lo spazio che vorrete dedicare a questa mia, resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cordiali saluti,
Dott. Salvatore Vaccaro (Vice – Segretario Nazionale Nursind)