Orlandina, c'è l'ostacolo Cantù | Di Carlo: "Abbiamo delle chances" - Live Sicilia

Orlandina, c’è l’ostacolo Cantù | Di Carlo: “Abbiamo delle chances”

Il coach della Betaland crede fortemente nelle potenzialità dei suoi ragazzi. Anche il play Fitipaldo ci crede.

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CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – Gennaro Di Carlo vuole subito aggredire la prossima partita per ottenere altri due punti fondamentali. Al PalaFantozzi arriva la Red October Cantù, squadra che si sta amalgamando e che fa dell’atletismo uno dei suoi cavalli di battaglia. Il coach della Betaland Capo d’Orlando vuole comunque vedere dei miglioramenti, che a suo parere potranno portare alla vittoria domani sera: “La partita di domenica è molto delicata. Giochiamo contro una squadra in forte ascesa e l’affrontiamo in un momento in cui la nostra squadra deve ancora migliorare soprattutto dal punto di vista difensivo. Contro Trento abbiamo commesso errori banali e abbiamo concesso tanti canestri facili, dobbiamo migliorare perché al nostro livello non ci possiamo permettere questi errori. Probabilmente la felicità per la vittoria su Torino ci aveva un po’ dato alla testa e adesso spero che torneremo coi piedi per terra. Noi proviamo avere una squadra che sia pericolosa con tutti gli effettivi. Dobbiamo migliorare in difesa, l’attacco non mi preoccupa più di tanto”.

Si parlava, per l’appunto, dell’alto tasso atletico della formazione brianzola. Di Carlo non vuol nemmeno sentire parlare di eventuali gap tra la sua squadra e quella avversaria, bensì si augura di trovare una squadra motivata e che sappia sopperire a una grave assenza, come quella del lungodegente Berzins: “Non ho questo tipo di timore. Cantù è forte perché ha gente di qualità, non solo atletica. Cantù ha tante giocatori forti, ma la chiave della gara non è che loro schiacciano e noi no. L’atletismo non mi preoccupa, sono concentrato per far sì che possiamo fare una buona prestazione. Il mercato non m’interessa in questo momento, devo preparare una partita imminente è complicata. Il 100% della mia attenzione è dedicato a Cantù e a studiare i modi con cui contenerli. Abbiamo chances e dobbiamo fare una grande partita”.

Al fianco di coach Di Carlo c’era, in conferenza stampa, Bruno Fitipaldo. Il playmaker uruguaiano sta facendo spellare le mani, partita dopo partita, le mani ai propri sostenitori, e lui ammette di avvertire questo entusiasmo nei suoi confronti: “Mi sono trovato subito bene a Capo d’Orlando, non è solo una questione di campo riguarda la vita in generale, la gente qui rende tutto facile. La cultura italiana è simile alla mia, e qui mi sento a casa davvero. Il livello del campionato italiano è alto, c’è grande fisicità e atletismo e questo rende le partite più complicate rispetto ai campionati cui ho partecipato. Io tento sempre di aiutare sempre la squadra che sia in allenamento o in partita. Arrivare in Europa era uno degli obiettivi che mi ero posto, credo che sia il posto giusto per migliorare ed è questa la pallacanestro che voglio imparare. Spero anche di stabilirmi in Europa, per me è stato importante venire qui in Italia all’Orlandina, sono molto motivato e voglio fare del mio meglio per migliorare”.

Lo stile di gioco della Betaland, poi, favorisce le doti di passatore e di atleta di Fitipaldo, il quale ritiene che questa è la maniera giusta per esaltare le sue qualità: “È questa la pallacanestro che mi piace giocare e in questa squadra mi sento a mio agio. Abbiamo un sistema in cui tutti devono dare il proprio contributo ed è il collettivo ad esaltare le caratteristiche di ognuno. Non abbiamo un giocatore che deve risolvere la partite da solo, ognuno ha bisogno dei propri compagni di squadra per risolvere i problemi. Io devo cercare di essere il più pericoloso possibile perché sono il playmaker della squadra e ho grande fiducia nei miei mezzi, ma coinvolgere i miei compagni fa parte del mio lavoro e rendere anche loro pericolosi sempre nel modo giusto è il mio obiettivo. Cerco sempre di fare la scelta giusta per la squadra, è chiaro che a volte ci si riesce altre no”.


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