PALERMO – Il cda di Rap resta infatti al proprio posto, almeno per oggi: questa mattina il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha infatti convocato Giuseppe Norata per un vertice con assessori e burocrati comunali. Un incontro dal quale sarebbero arrivate rassicurazioni sulla tenuta dei conti dell’azienda e che quindi avrebbe di fatto congelato le dimissioni annunciate dal numero uno di Rap.
Una strategia, quella del sindaco, finalizzata a spegnere l’incendio che di colpo era divampato ieri: il direttore generale della società, Roberto Li Causi, aveva infatti rimesso l’incarico al cda che, fissato per stamattina, avrebbe dovuto accettarle e accompagnarle dalle dimissioni di Norata e della vice Alessandra Maniscalco. Uno scontro a viso aperto con l’amministrazione comunale, a cui i vertici di Rap rimproverano tagli e decurtazioni. Il sindaco aveva poi gettato benzina sul fuoco convocando i sindacati senza l’azienda, cosa che aveva convinto il cda a fare un passo indietro.
Ma già ieri sera il clima sembrava cambiato non solo per il rischio di una rottura politica con Italia Viva, partito che ha indicato Norata alla guida dell’azienda, ma anche per il pericolo che la frattura si spostasse in consiglio comunale visti gli interventi a favore di Rap del M5s, del presidente della commissione Aziende Paolo Caracausi e di un orlandiano di ferro come Toni Sala.
Terminato l’incontro con i sindacati, il sindaco si è confrontato con la Maniscalco e oggi è toccato a Norata: una mossa che ha consentito di far slittare il cda previsto alle 12 e quindi di scongiurare il pericolo di una decapitazione dei vertici societari. Anche le dimissioni di Li Causi, a questo punto, rimangono in bilico, tanto che oggi il direttore parteciperà al tavolo tecnico col Comune sul Pef 2020.
Questo pomeriggio l’assessore con delega ai rapporti funzionali con Rap, Sergio Marino, incontrerà la stampa per stemperare il clima forte anche di una relazione degli uffici sui pagamenti effettuati alla partecipata e quindi sulle buone condizioni dell’azienda: una linea già espressa ieri ai sindacati, ma che non ha convinto più di tanto le organizzazioni dei lavoratori che hanno confermato lo stato di agitazione. “Confermiamo lo stato di agitazione perché, anche se abbiamo avuto conferme del fatto che lo stipendio dei dipendenti Rap sarà pagato la prossima settimana per via del bonifico di sei milioni da parte del Comune di Palermo all’azienda, la protesta, che non era stata avviata solo per le questioni legati alle retribuzioni, resta in piedi”, scrivono Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiadel e Filas. “Per quanto riguarda il pagamento degli extra costi dell’anno 2020 pari a 21 milioni di euro, è stato certificato che senza l’approvazione del consiglio comunale le risorse non potranno arrivare in azienda e, questo, sbilancerebbe i conti dell’azienda creando serie difficoltà – dicono i sindacati – Orlando, il vice sindaco e l’assessore Marino si sono quindi impegnati a portare l’atto in consiglio comunale e hanno fissato un nuovo incontro sindacale per il prossimo 2 marzo. Abbiamo ribadito il no al taglio di alcuni servizi collaterali dell’azienda, richiesto dal Comune con una lettera di 10 giorni fa; piuttosto si velocizzi il percorso di ricapitalizzazione fermo dal 2018. E’ inoltre necessario che il Comune paghi una parte delle somme dovute all’azienda per consentire una maggiore liquidità”. Sulle dimissioni del direttore generale “abbiamo chiesto con forza il mantenimento della governance attuale politica e tecnica per non creare ulteriori criticità all’azienda in un momento così delicato”.