ADRANO (CT) – L’orrore corre tra le chat. “Papà, volevano che mi spogliassi”. Una tredicenne è stata adescata da un 28enne pregiudicato che fingeva di essere un “ragazzo”. A svelarlo è la Questura di Catania che da tempo si occupa dei pericoli digitali per le minorenni, anche grazie a una sezione specializzata della Procura di Catania. (la foto pubblicata è rappresentativa del pericolo per le adolescenti, riguarda una nota maggiorenne e non la minore oggetto del comunicato della Questura di Catania)
L’adescamento
Un pregiudicato di 28 anni, fingendosi minorenne è stato denunciato per pedopornografia minorile, adescamento di minorenni ed estorsione.
“Fingendosi 15enne”, scrivono gli investigatori, l’uomo ha contattato una 13enne attraverso Snapchat. Una parola tira l’altra e i due entrano in confidenza, attraverso whatsapp.
“Abilmente – continua la Questura – l’uomo giungeva ad avviare con la ragazzina un rapporto confidenziale tanto da indurre quest’ultima a inviargli dei video e delle fotografie aventi un contenuto esplicitamente sessuale”.
Il rifiuto
Dopo i primi filmati “sessuali”, la ragazzina decide di dire tutto “al proprio padre e alla propria insegnante”.
Le minacce
Scattano le minacce del pregiudicato: “Pubblicherò tutto su Facebook”.
Ma la ragazzina, insieme a madre e padre vanno in commissariato e raccontano tutto.
Il pregiudicato è stato denunciato, ma il caso conferma il rischio che corrono le adolescenti sui social network.