PALERMO – “Il settore bancario è al centro di numerosi cambiamenti che hanno spesso importanti ricadute sui lavoratori. I continui mutamenti nei modelli organizzativi e procedurali rendono i dipendenti del settore particolarmente a rischio stress lavoro-correlato”. E’ quanto emerge da uno studio del sindacato Fabi di Palermo. “Lo stress lavoro-correlato è causato dal contesto e dal contenuto del lavoro, come l’inadeguata gestione dell’organizzazione e dell’ambiente di lavoro, carenze nella comunicazione, carichi lavorativi eccessivi, basso grado di controllo sull’attività svolta, basso sostegno organizzativo, ambiguità e conflitti di ruolo, scarse possibilità di sviluppo professionale, precarietà del lavoro – afferma Gabriele Urzì, segretario provinciale Fabi Palermo e responsabile salute e sicurezza del sindacato – Poi c’è il “rischio etico” legato a forti e continue pressioni commerciali, finalizzate alla vendita di prodotti rischiosi a clienti non esperti”.
“Un dato che fa riflettere dell’indagine condotta nella provincia di Palermo – prosegue Urzì – è che a pesare per quasi il 70% nella percezione dello stress sono le responsabilità personali, spesso derivanti dalle nuove norme emanate dallo Stato e dagli organismi preposti al controllo, il cui onere viene riversato dalla banche sui lavoratori, gravati da crescenti rischi sanzionatori, perfino patrimoniali e penali, che dovrebbero invece competere all’azienda”. La Fabi di Palermo ha deciso di istituire un Osservatorio provinciale sulle cause e sugli effetti dello stress lavoro-correlato sui lavoratori delle azienda della provincia. (ANSA).