Pac, l'idea della Cgil:| "Serve nuovo approccio" - Live Sicilia

Pac, l’idea della Cgil:| “Serve nuovo approccio”

I sindacati hanno voluto segnare, attraverso la concertazione attivata dai Comuni sui PAC "un nuovo modello di approccio alla questione sociale -spiega il segretario generale Angelo Villari- con il preciso obiettivo di arrivare ad azioni concrete.

il convegno
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CATANIA – Il primo riparto dei PAC, il Piano di azione e coesione, per la Sicilia ha destinato (80 milioni di euro) e per i 9 distretti socio sanitari catanesi 16.945.000 euro; rispettivamente 8,7 per infanzia e 8,2 per anziani, distribuiti in base alla popolazione esistente relativa a minori ed anziani. Si tratta di risorse aggiuntive rispetto alle fonti ordinarie, accessibili senza meccanismi competitivi. Una vera manna per il territorio e in particolare per I servizi di cura per l’infanzia e per gli anziani che così saranno oggetto della riprogrammazione dei fondi strutturali negli ultimi due anni. E i PAC presentati dai 9 distretti socio sanitaria etnei sono anche il frutto di un’intensa contrattazione sociale che ha visto la Cgil parte molto attiva.

Del nuovo Piano se ne è parlato stamattina nel corso de “I PAC: opportunità ed interventi per il welfare locale” , un convegno organizzato da Cgil, Spi e Fp Cgil al quale hanno partecipato i sindaci capofila dei distretti socio sanitari della provincia di Catania. Un’occasione servita ad illustrare il lavoro del sindacato- in particolare negli ultimi cinque mesi- ai tavoli di confronto con i 9 distretti sociosanitari in provincia di Catania ma anche l’illustrazione dei progetti presentati intorno ai Piani di azione e coesione che hanno riguardato anziani non autosufficienti ultra sessantacinquenni e minori da 0 a 36 mesi. “La Cgil ha stimolato interventi concreti, senza improvvisazioni e a tutela di quei territori scoperti nei servizi. I PAC sono lo strumento di riprogrammazione dei fondi strutturali 2007/2013 che rischiavano di essere perduti. Ma grazie ad un serrato confronto tra il Dipartimento per lo Sviluppo Economico ed il sindacato – sottolinea Rosaria Leonardi, dirigente Cgil- queste risorse sono state recuperate e dirottate su temi significativi per le regioni del Mezzogiorno, come appunto i servizi di cura. L’ottica è stata quella di integrare assistenza domiciliare e assistenza domiciliare integrata al sanitario”.

L’incontro è stato moderato da Margherita Patti, segretaria confederale di Catania. Ha introdotto i lavori Rosaria Leonardi, dirigente Cgil di Catania. Dopo i saluti del sindaco Enzo Bianco sono intervenuti i segretari generali Nicoletta Gatto (SPI Cgil) e Gaetano Agliozzo (FP Cgil). È poi seguita la presentazione dei piani di intervento da parte dei rappresentanti dei distretti socio sanitari della provincia di Catania, con l’assessore all’Armonia sociale D16 Catania Fiorentino Trojano, con il coordinatore del Distretto D 17 di Giarre Giuseppe Panebianco, con il coordinatore del Distretto D15 di Bronte Biagio Meli, con il dirigente RUP Progetti PAC D13 di Caltagirone Giovanna Terranova.

Sono intervenuti il dirigente dell’Asp Carmelo Di Stefano, il dirigente dei distretti di Giarre Anna Vasta, il segretario regionale dello Spi Cgil Cesare Ferrucci. Ha concluso i lavori il segretario generale della Cgil di Catania, Angelo Villari. I sindacati hanno voluto segnare, attraverso la concertazione attivata dai Comuni sui PAC “un nuovo modello di approccio alla questione sociale -spiega il segretario generale Angelo Villari- con il preciso obiettivo di arrivare ad azioni concrete e coerenti rispetto a quanto il complesso tessuto sociale richiede in tema di welfare locale. In passato si sono disperse troppe risorse, oggi invece bisogna colmare i deficit evitando il sistema degli interventi a pioggia. Il merito va anche a Fabrizio Barca “. Aggiunge Margherita Patti: “Oggi abbiamo dimostrato come un nuovo approccio nel rapporto tra sindacato e istituzioni sia possibile. Siamo convinti che bisogna partire dai bisogni delle famiglie e dai bisogni di quella povertà ingigantita anche dalla crisi che stiamo vivendo e dunque dal territorio stesso. Ma con un’idea ben precisa: fare in modo che questi finanziamenti non siano solo da incassare ma perché rappresentino un’occasione vera di rilancio del territorio”.


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