“Padre Turturro è innocente, ci metto la mano sul fuoco”. Don Baldassare Meli non ha perso lo spirito combattivo di un tempo. L’animus pugnandi di quando era all’Albergheria e contribuì, col prezioso conforto di don Roberto Dominici, a smagliare la fittissima rete dei pedofili del quartiere. Oggi, l’ex salesiano è a Castelvetrano, in una parrocchia di poveri e di immigrati. E ha deciso di prendere la parola pubblicamente, per difendere un suo vecchio compagno di trincea a Palermo. Come don Meli anche padre Paolo Turturro, condannato di recente in primo grado a sei anni e sei mesi per violenza sessuale su minori, era un faro luminoso della voce ribelle di Palermo. Erano gli anni dei sacerdoti di prima linea. Questi, invece, sono anni di passioni morte, di luci smorzate, di ombre.
Ovviamente Livesicilia rispetta le sentenze. Ma rispetta anche il diritto di pensarla diversamente.
Padre Meli, diceva che don Turturro, secondo lei, è innocente.
“Non ho certezze assolute, solo una potente sensazione che mi spinge a mettere la mano sul fuoco. Ne sono convinto”.
E poi?
“E poi ragiono e penso che sia stato semplice e logico incastrarlo”.
Perché?
“Come perché? Dava fastidio, no? Ha alzato la voce contro tutti: politici, mafiosi e magistrati. Contro tutti, nessuno escluso”.
Lei ha vissuto un’esperienza del genere.
“Che, per fortuna, è terminata molto prima. Alcuni ragazzi di Santa Chiara rilasciarono incredibili dichiarazioni su inesistenti violenze subite da me e don Dominici. Ho subito delle indagini. La polizia interrogava i bambini: ‘E’ vero che ti hanno toccato qui e lì?’. Una bolla di sapone contro di noi, che abbiamo lottato tanto per i bambini”.
Pure don Turturro…
“Infatti, mi pare impossibile che abbia compiuto una mostruosità del genere. Lui ha salvato tanti ragazzi”.
Però le cose vi sono andate diversamente. Come mai?
“Non lo so, non cambio la mia idea. E’ innocente”.
E lei ci mette la mano sul fuoco.
“Assolutamente sì”.