Gianni Palazzolo è il segretario regionale in Sicilia di Azione con Carlo Calenda. Tre anni fa è stato tra i primi a seguire l’attuale leader del Terzo polo e contribuire alla costruzione del partito. È candidato capolista alla Camera dei deputati nel Collegio plurinominale Messina- Enna.
Era necessario dare vita a un Terzo polo?
“Sì, perché il sistema politico del nostro Paese è bloccato da decenni. Oggi più che mai, poi, abbiamo da una parte un centrodestra a trazione Meloni, che in Europa guarda a Orban e, dall’altra, il PD schiacciato sulle posizioni dell’estrema sinistra di Fratoianni e Bonelli. Per questi motivi pensiamo che il Terzo può far nascere un’area di buon governo e mantenere l’Italia nel suo ruolo centrale all’interno dell’Ue, con una politica estera moderata, tralasciando populismi e populisti e mantenendo la barra diritta verso quello che rappresenta l’Europa anche in termini di progettualità e risorse”.
Parliamo di programmi. Cosa avete in mente per il Mezzogiorno?
“Pensiamo a interventi qualificati per consentire al Sud di contribuire in modo determinante all’autonomia energetica di tutta la nazione. Il Mezzogiorno deve rappresentare il naturale approdo dei gasdotti, nonché la piattaforma logistica d’interscambio. Inoltre, è un’area del Paese che costituisce un luogo privilegiato per il fotovoltaico, la produzione di energia eolica, geotermica e marina e può diventare così protagonista assoluto delle dinamiche della geopolitica mediterranea”.
Però Sud significa soprattutto Turismo…
“È opportuno aumentare la quota di turismo non balneare per garantire maggiore presenza sul territorio e puntare sulla destagionalizzazione. Il Mezzogiorno attrae meno turisti rispetto al resto del Paese e anche rispetto alle altre aree che si affacciano nel Mediterraneo. Parliamo, infatti, di un turismo prevalentemente balneare caratterizzato da forte stagionalità con bassa contribuzione alla crescita economica. Per sfruttare il potenziale turistico del Sud Italia è necessario aumentare la spesa dei Comuni per investire su arte, architettura, beni e circuiti culturali, solo così si potrà aumentare in modo significativo il valore del turismo a Sud e dell’accoglienza tutto l’anno”.
Torniamo a parlare di coalizioni politiche: Lei è candidato a Messina città simbolo della ‘corazzata’ Cateno De Luca. Cosa ne pensa?
“Non conosco personalmente De Luca, ma lui rappresenta una risposta emotiva al disagio generato da una classe politica siciliana inadeguata e stantia. Il suo consenso non mi stupisce, Miccichè e altri hanno veramente stancato, però questo legittimo disagio non deve trasformarsi in facile populismo altrimenti siamo punto e accapo”.
Ad Enna c’è una forte presenza di Italia Viva, come va con i Vostri alleati, visto che in passato Calenda e Renzi non sono andati molto d’accordo?
“Siamo uniti da un grande progetto politico che sappiamo sarà vincente. Calenda e Renzi sono diversi, ma l’obiettivo è unico: portare Mario Draghi nuovamente alla Presidenza del Consiglio”.