All’itinerario arabo-normanno e, quindi, al patrimonio dell’UNESCO a Palermo, Monreale e Cefalù è dedicato il libro di Maria Antonietta Spadaro e Sergio Troisi, appena uscito per Kalòs edizioni d’arte, con le foto di Gigliola Siragusa. Pur destinato anche, e forse soprattutto, ai tanti stranieri che, sguardo all’insù, visitano ogni giorno i monumenti di quella che a metà del 1100 il geografo arabo Edrisi definì “la perla del secolo per abbondanza e bellezze”, il libro – che proprio per questa sua naturale vocazione ha un utilissimo testo a fronte in inglese – non mancherà certamente di interessare anche noi indigeni, intenzionati a scoprire, direi finalmente, origine e storia del monumento della porta accanto. Quello, per intenderci, della visita sempre rinviata “tanto passo da lì ogni giorno”.
Grazie all’attenta ricostruzione storica offerta dagli autori, “Itinerario arabo-normanno – The arab-norman itinerary” traccia in modo snello e coerente con il suo obiettivo il quadro completo di tutti quegli avvenimenti che “a differenza del carattere decadente del Medioevo nell’Europa continentale” fecero di Palermo “una splendida città paragonabile a Cordoba, il Cairo, Gerusalemme, Baghdad e Damasco”, con un occhio di riguardo all’integrazione spinta che caratterizzò quel lungo periodo.
Gli autori hanno poi voluto dedicare, in modo certamente opportuno, ampio spazio anche ai monumenti arabo-normanni non inclusi nel sito seriale UNESCO (stiamo parlando, si badi bene, tra i tanti, di San Giovanni dei Lebbrosi o della Cuba) ed affidare la chiusura del racconto di un percorso millenario a Bruno Caruso, Edrisi e ‘Ibn Gubayr. Un bel finale, non c’è che dire.
“Itinerario arabo-normanno – The arab-norman itinerary”
di Maria Antonietta Spadaro e Sergio Troisi
Foto di Gigliola Siragusa
Kalòs edizioni d’arte