Buona EduComunicazione, il nuovo libro del sociologo Francesco Pira

Buona EduComunicazione, il nuovo libro del sociologo Francesco Pira

Il saggio sul rapporto tra scuola, famiglia e nuove tecnologie
CULTURA
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PALERMO – È stato pubblicato per i tipi di FrancoAngeli, nella Collana di Sociologia, il nuovo saggio di Francesco Pira dal titolo “La Buona EduComunicazione”. Il volume offre un’approfondita indagine sociologica sul complesso sistema educativo contemporaneo e sull’impatto pervasivo delle nuove tecnologie sui processi di apprendimento e sulle dinamiche relazionali all’interno di famiglia e scuola.

L’autore, Francesco Pira, professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università di Messina, sottolinea la necessità di un approccio strategico all’educazione che sappia governare l’innovazione senza cedere acriticamente alle logiche del capitalismo digitale.

La buona EduComunicazione: IL LIBRO

Uno degli aspetti più critici emersi nel nostro tempo è legato al ruolo delle istituzioni classiche, famiglia e scuola, che da più parti sono state messe in discussione per i complessi processi educativi all’interno degli ecosistemi comunicativi generati dalla dimensione digitale.

Il nuovo volume del saggista Francesco Pira traccia un percorso partendo dagli interrogativi sui nuovi modelli culturali, l’evoluzione dell’interrelazione tra individui, dagli ambienti fisici a quelli informazionali e l’impatto sui processi di apprendimento e propone un preciso riferimento alle due prospettive della Media Education e della EduComunicazione.

Attingendo anche ai dati di indagini nazionali e internazionali che aiutano a comprendere meglio qual è il framework di riferimento nel quale si muove la scuola, l’autore ha voluto indagare su come coniugare gli aspetti innovativi delle ultime esperienze legate alla Media Education e all’EduComunicazione per dare vita a un processo educativo che metta al centro il dialogo e l’ascolto in una nuova prospettiva di cittadinanza digitale.

La ricerca sul campo e l’adattamento del sistema educativo

L’ultimo saggio “La Buona EduComunicazione”, scritto, per i tipi di FrancoAngeli da Francesco Pira , professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università di Messina, presenta i risultati della ricerca sul campo, che ha avuto come scopo quello di indagare il pensiero e/o l’esperienza, attraverso una serie di interviste, a dirigenti scolastici e a docenti che operano nelle principali regioni italiane, che hanno consentito di descrivere una geografia di come il sistema educativo italiano si è adattato all’impatto delle nuove tecnologie.

Un lavoro che può senz’altro contribuire al dibattito scientifico di matrice sociologica, finalizzato alla definizione di un approccio strategico all’educazione capace di governare i processi d’innovazione e non di adattarsi ai cambiamenti imposti dalle logiche del capitalismo digitale.

La trasformazione delle dinamiche di gioco, apprendimento e socializzazione

“Nel tempo – spiega il professor Pira – lo sviluppo di tecnologie medialiha dato vita a strumenti e applicativi destinati soprattutto ai bambini e ai ragazzi, videogiochi, telefonia mobile, computer ecc., hanno modificato non semplicemente il modo di comunicare ma hanno trasformato profondamente le dimensioni del gioco, dell’apprendimento, della socializzazione”.

“Da qui – continua Pira – l’interesse ad avviare un percorso di ricerca incentrato sulle interazioni tra ragazzi, adolescenti e le nuove tecnologie in relazione allo sviluppo dei nuovi media e delle piattaforme tecnologiche. La tecnologia non è più un semplice strumento, ma ambiente relazionale”.

La prefazione e la riflessione culturale

La prefazione del libro è firmata dal professor Pier Cesare Rivoltella ordinario di Didattica e Tecnologie dell’educazione presso l’Università di Bologna. Fondatore e attuale presidente della SIREM (Società Italiana di Ricerca sull’Educazione Mediale).

“Il libro di Francesco Pira si colloca – scrive il professor Rivoltella – dentro questa dialettica di riflessione culturale. Lo fa sul piano teorico fornendo una lettura chiara e critica della tarda modernità soprattutto in relazione ai fenomeni di mediatizzazione e pervasività dei media nelle vite dei soggetti. In questa lettura il focus sono le famiglie e gli adolescenti, spie di un bisogno educativo che necessita di trovare risposte adeguate”.


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