Palermo, c'è il Cagliari. Tedino: | "Guardo la prestazione" - Live Sicilia

Palermo, c’è il Cagliari. Tedino: | “Guardo la prestazione”

Le parole del tecnico rosanero alla vigilia della sfida di Coppa Italia contro il Cagliari.

Calcio - Coppa Italia
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PALERMO – Prima la prestazione, se poi arriverà la qualificazione ben venga. Il tecnico del Palermo Bruno Tedino ha le idee chiare alla vigilia della sfida di Coppa Italia contro il Cagliari, una partita che vede i rosanero per la prima in stagione davanti ad un avversario di livello superiore: “Domani è un passo importante per avvicinarsi ad un campionato importante ricco di insidie, ogni partita sarà difficilissima – ammette Tedino in conferenza stampa – Il Palermo non parte in vantaggio con le parole, lo si è quando si ha entusiasmo, spirito di sacrificio e disponibilità. Unito alla qualità di questi giocatori allora potremo avere un ruolo importante nella stagione. Credo che il discorso di misurarsi con una squadra di Serie A sia importante perché ci consente di arrivare in campionato dopo aver affrontato una squadra molto forte che sicuramente ci metterà sotto sul piano del ritmo, della struttura e della velocità. Io voglio vedere una squadra che giochi ad armi pari con il Cagliari, patteggerei sicuramente un’ottima prestazione senza il passaggio del turno piuttosto che una partita sparagnina passando il turno magari ai calci di rigore“.

Domani Tedino dovrà fare a meno di un pezzo importante della sua squadra come Igor Coronado, alle prese con un risentimento al flessore: “Coronado è per me un giocatore molto importante, rischiarlo domani la vedo come una cosa da dilettanti. Ha un risentimento al flessore destro che gli consentirebbe di fare domani una finale, ma non credo sia disponibile visto che è un rischio che non vogliamo correre. Anche se dovesse esserci l’un percento di possibilità di perderlo per due mesi sarebbe da criminali. Coronado è un giocatore molto importante, come tutti i giocatori del Palermo vogliamo che siano al 100%”. Al suo posto il candidato numero uno è Murawski: “Murawski è un candidato serio per sostituire Coronado, può giocare in più ruoli – prosegue Tedino – In ogni caso vorrei dare continuità alla formazione di domenica scorsa, inserendo un giocatore duttile come Murawski ma diverso di Coronado. Non cambia nulla dal punto di vista dei giocatori”.

La Coppa Italia è soltanto il primo passo per il Palermo in vista del campionato di Serie B dove i rosa avranno quasi l’obbligo di vincere. Questo, però, non preoccupa Tedino: “Il fatto di essere condannati a fare sempre bene la vedo una cosa positiva. È la mia vita, quando mi sveglio la mattina sono sempre abituato a dare il massimo. In Italia il massimo sono i risultati. Non è una cosa da poco: dare il massimo è un discorso, essere persone con un’alta moralità è un altro. Un conto è essere professionali, un conto è saper fare il proprio mestiere. Vorrei sempre contagiare il più possibile il mio gruppo di lavoro per dare il massimo. Il fatto che il Palermo debba provare a vincere è normale, è una città con un certo blasone, una storia ed un modo di essere protagonisti nel tempo che induce a pensare che il Palermo debba recitare un ruolo di protagonista”.

“Non mi piace avere pubblicità o parlare con l’io – prosegue Tedino – Se vogliamo avere la possibilità di parlare di Palermo come qualcosa di duraturo nel tempo è normale che ci serva una tifoseria che ci spinga sempre. Ci ha fatto piacere vedere il pubblico domenica scorsa, noi abbiamo bisogno del loro calore e della loro spinta. Le cose non possono andare sempre bene, nei momenti di difficoltà si conoscono gli amici e chi ti vuole aiutare. Il Palermo non è Bruno Tedino, Ilija Nestorovski o Fabio Lupo; il Palermo è un tutt’uno che deve portare in giro per l’Italia il messaggio di una piazza importante che ha qualcosa di diverso dalle altre. In questo momento dobbiamo avere il paraocchi ed il paraorecchie, lavorando forte per far capire alla città quanto stiamo lavorando bene”.

La sfida contro il Cagliari, però, è la priorità del Palermo e Tedino sa che troverà davanti una grande squadra: “Il Cagliari è una squadra che ha cambiato pochissimo, ha già degli autonomismi. In avanti con Sau, Borriello e Joao Pedro quando accelerano ti mettono in grande difficoltà. È una partita molto difficile per questo motivo, hanno un gioco difficile da interpretare. La loro condizione in questo momento è importante. Hanno una squadra con dei campioni come Padoin, è una squadra che ci servirà come banco di prova, sicuramente difficile. Voglio vedere come ne usciremo. La squadra deve andare a fare una partita con il Cagliari convinta di quello che ha fatto finora. Bisogna essere squadra, per farlo ci vuole tempo e disponibilità. Siamo un cantiere ancora in lavoro, è normale che in questo momento noi dobbiamo essere bravi di lavorare e cercare di fare una buona partita ed un buon risultato. Il tutto subito, però, nel calcio non l’ho mai visto”.

Proprio in vista della partita di domani, Tedino si sofferma su Nestorovski e Rispoli, giocatori al centro delle voci di mercato: “Di Nestorovski apprezzo la sua disponibilità, forse anche troppa, ma vuole essere un esempio visto che è il capitano. Siamo un po’ affaticati per via di questo caldo, ci sono dei giocatori che hanno delle difficoltà dal punto di vista dinamico. Nestorovski è un grandissimo attaccante che cercheremo di sfruttare al massimo in area di rigore. Rispoli? Quello che succede fuori dal campo non è una cosa che mi riguarda, io alleno i giocatori che ho a disposizione. Non voglio pronunciarmi sul mercato visto che la società sta lavorando in maniera pesante e continuativa. Rispoli è convocato”.

Chiosa finale di Tedino sul caldo che in questi giorni ha influito nella preparazione: “Non sono un tipo che cerca alibi. Abbiamo provato ad allenarci in qualsiasi ora del giorno, ma non siamo mai andati sotto i 36 gradi con umidità attorno al 60% che fa percepire una temperatura più alta. Questo penalizza le qualità fisiche di un’atleta nei tempi di recupero. Per ora si cambia qualcosa, ma il caldo è stato per lunghissimi tratti. A parte il 26 quando sono arrivato non siamo mai andati sotto i 40 gradi”.


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