PALERMO – Si chiama Fabio Gloria, 47 anni, in carcere per mafia, il detenuto che si è tolto la vita nel carcere di Terni. I parenti, però, non credono all’ipotesi del suicidio. Tramite l’avvocato Rosamaria Salemi chiedono che venga fatta chiarezza.
Gloria stava scontando una condanna definitiva per estorsione. Lo scorso ottobre gli sono stati inflitti in primo grado altri 12 anni per associazione mafiosa. Ed è in seguito a quest’ultima condanna che era stato trasferito dal Pagliarelli di Palermo a Terni.
Il processo è quello nato dall’operazione Bivio, che portò in carcere, tra gli altri, anche Giulio Caporrimo e Francesco Palumeri che si sarebbero passati il testimone di reggente del mandamento di San Lorenzo. I parenti fanno sapere che Gloria mai si sarebbe tolto la vita, visto il profondissimo legame con i familiari.
All’interno del carcere si era verificata una rissa fra un gruppo di napoletani. Gloria sarebbe intervenuto in difesa di uno dei detenuti. Al legale risulta che solo il palermitano fosse finito in isolamento.
Ieri pomeriggio gli era stato concesso di fare una videochiamata con i familiari che subito hanno notato gli evidenti segni delle ferite al volto dovute ai colpi subiti durante la lite. Gloria però sarebbe stato di umore tranquillo. Nulla faceva presagire il terribile gesto. Era stato stabilito che dovesse sentirsi domani con il suo avvocato.
Ecco perché il legale si rivolgerà alla Procura della Repubblica affinché venga aperta un’inchiesta.