Dissequestrato il Vespa Cafè di via dell'orologio a Palermo

Palermo, dissequestrato il “Vespa cafè” di via dell’Orologio

A fine gennaio fu scoperta una "serata danzante abusiva"

PALERMO – Dissequestrato il “Vespa cafè” di via dell’Orologio a Palermo che da stasera può riaprire l’attività. Il Tribunale del riesame ha parzialmente accolto il ricorso degli avvocati Mario Bellavista, Fausta Catalano e Davide Carnese.

L’avvocato Mario Bellavista

Lo scorso 27 gennaio intervennero la Polizia municipale e i carabinieri, contestando ai gestori che si stesse svolgendo una serata danzante non autorizzata. Gli agenti sono intervenuti in seguito ad un esposto dei residenti. Nel verbale di contestazione si parlava “discoteca abusiva”. E scattò il sequestro preventivo disposto dal giudice per le indagini preliminari. I gestori del locale sono stati denunciati, elevate multe per quasi 3 mila euro.

Nel locale che si trova nella stradina di fronte il Teatro Massimo c’erano “253 persone che ballavano in una sala di soli 63 metri quadrati, liberata dai tavoli e dalle sedie, accatastati ai lati della stanza, tanto da bloccare le prescritte uscite di emergenza”.

“A fronte della semplice attività di bar-ristorante, così come rappresentato dalla Scia – spiegarono dalla polizia municipale – veniva esercitata unicamente l’attività di discoteca, priva di qualsiasi autorizzazione e licenza del questore, del necessario certificato di agibilità rilasciato dalla Commissione comunale di vigilanza sui luoghi di pubblico spettacolo, di idonea documentazione relativa alla prevenzione incendi e del nulla osta della Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali della Regione Siciliana”.

Non si conosce la motivazione ma dalla lettura del provvedimento emerge che il dissequestro riguarda solo il locale mentre è stato confermato per “gli apparati luminosi, gli impianti elettroacustici di amplificazione e di diffusione sonora, e una macchina per il fumo”.

Uno dei titolari Giuseppe Ciulla aveva replicato parlando di “inesattezze nel verbale che riporta cose non corrette”. I legali, pur contestando anche l’ipotesi che si stesse svolgendo una serata danzante, avevano chiesto il dissequestro affinché potesse riaprire l’attività di ristorazione con intrattenimento musicale.


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