PALERMO – “Mia figlia dormiva sul divano e io le ho legato un cavo elettrico attorno al collo. L’ho fatto perché temevo che alla mia morte sarebbe rimasta da sola. Avevo paura che nessuno si sarebbe presa cura di lei”.
È drammatica la confessione di Fanni Sisinia, 74 anni, fermata per l’omicidio della figlia Maria Cirafici, 43 anni. A raccogliere la sua confessione sono stati il procuratore aggiunto Ennio Petrigni e il sostituto Daniela Randolo in presenza degli avvocati Fabrizio Pizzitola e Claudia Lombardo.
Le due donne vivevano da sole in via del Visone nel quartiere Bonagia alla periferia a Palermo. Dopo il delitto l’anziana ha avvertito i parenti – sette persone tra sorelle e fratelli – affinché avvertissero la polizia: “Ho chiesto che fossero loro a chiamare e dire quello che era successo”, ha raccontato.
Una storia di profonda solitudine. Dopo la separazione con il marito, Maria Cirafici era tornata a casa della madre. La 44enne era seguita da tempo per alcune patologie psichiatriche legate alla depressione. La madre vedeva la figlia spegnersi giorno dopo giorno e ha deciso di porre fine alle sue sofferenze uccidendola. Era distesa sul divano e l’ha colta di sorpresa, alle spalle.