12 Ottobre 2022, 22:29
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PALERMO – Nessuno sconto, nessuna attenuante. Pietro Morreale è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Roberta Siragusa. Doveva compiere 18 anni. Il suo fidanzato e presunto assassino di anni ne ha poco più di 20.
Alla lettura del verdetto, dopo 11 ore di camera di consiglio, erano presenti il padre, la madre, la sorella e alcuni amici della povera ragazza. Indossavano una maglietta con la scritta: “Giustizia per Roberta”.
Davanti alla Corte di Assise di Palermo, presieduta da Vincenzo Terranova (a latere Mauro Terranova), regge la ricostruzione del procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio e del sostituto Giacomo Barbara. L’imputato voleva uccidere la fidanzata. Era accecato dalla gelosia. Doveva essere sua o di nessun altro. E così ha programmato il delitto e provato a costruirsi un alibi inviando messaggi sul telefonino di Roberta quando l’aveva già uccisa.
La notte fra il 23 e il 24 gennaio 2020. Le telecamere di sicurezza riprendono la scena. Una Fiat Punto giunge nei pressi del campo sportivo di Caccamo. Si vedono i fari accesi in lontananza. La macchina è quella di Morreale. Prima una fiammata. Poi forse Roberta percorre qualche metro a piedi. Si accascia per terra. Qualcuno si allontana.
Quel qualcuno sarebbe Morreale che risale in macchina, mette in moto e parcheggiarla vicino al corpo. Trascina la povera Roberta per i piedi. All’indomani il cadavere sarà ritrovato in un dirupo. La tesi difensiva del giovane è che Roberta si è data fuco da sola, ma nel dirupo. Sul terreno, però, non ci sono tracce di combustione.
La ragazza è rimasta agonizzante per alcuni minuti prima di spirare. Dunque era ancora viva mentre l’assassino cercava di disfarsi del corpo. Un corpo martoriato.
Secondo i legali che assistono i parenti della povera ragazza, gli avvocati Giovanni Castronovo, Sergio Burgio, Giuseppe Canzone e Simona La Verde, Morreale mostrò una freddezza che lascia sgomenti. Non ebbe alcuna reazione di fronte alle fiamme che avvolgevano il corpo.
Attraverso le immagini e il Gps della macchina è stato ricostruito il percorso seguito dall’auto di Morreale dal centro abitato di Caccamo al campo sportivo e poi successivamente per ben due volte dal campo sportivo fino a Monte San Calogero, dove è stato poi trovato il corpo della ragazza.
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12 Ottobre 2022, 22:29