Palermo, anche i frati in campo: "Le fiaccole per la città abbandonata"

Palermo, anche i frati in campo: “Le fiaccole per la città abbandonata”

La denuncia di fra' Gaetano, parroco di Sant'Antonino
IL CENTRO ABBANDONATO
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PALERMO- “Ci siamo fatti carico delle angosce e delle preoccupazioni di residenti e commercianti del quartiere, ecco perché abbiamo organizzato la fiaccolata”. Fra’ Gaetano è il parroco della chiesa di Sant’Antonino, in quella che lui stesso definisce “la terra di nessuno” fra via Roma, Ballarò e la stazione centrale.

L’appello dei frati

Sono loro, i frati, che hanno dato voce a un appello disperato, chiamando a raccolta tutti per l’accensione delle fiaccole, giovedì sera. Un modo perentorio per illuminare il buio dei furti, delle rapine, dei colpi e dello spaccio, nella zona. “Residenti e commercianti – spiega il parroco – sono ormai allo stremo delle forze economiche e psicologiche. Da tempo ci siamo espressi sull’angoscia che attanaglia tutti, sollecitando le istituzioni a intervenire”.

Il racconto di fra’ Gaetano ripercorre le tappe risapute di un degrado che sembra inarrestabile: “Sproniamo anche i cittadini a prendersi cura del territorio, pensando alle cose più semplici. Le istituzioni devono assumere la responsabilità della vivibilità e della sicurezza. Qui siamo nella terra di nessuno, in un luogo abbandonato. Noi chiediamo la vigilanza e la prevenzione e che ognuno si impegni secondo le proprie competenze. La zona è spesso al buio, la sera, i problemi sono immani e non è possibile delegare sempre alla chiesa che si trova in grosse difficoltà”.

La fiaccolata di protesta 

Fra’ Gaetano elenca le ferite: “Manca il lavoro, tanta gente è disperata, c’è una enorme dispersione scolastica e parlo della città tra via Oreto, la stazione e Ballarò con la sua piazza di spaccio a cielo aperto. Pure il mercato dell’usato diventa un ricettacolo di merce rubata. Capiamo che le forze dell’ordine hanno il compito di affrontare tante emergenze e che non è semplice presidiare con poche risorse, ma qualcuno deve intervenire per mettere in sicurezza i luoghi, perché l’inquietudine è diffusa”. Giovedì sera le fiaccole illumineranno il buio intorno alla stazione, fisicamente e come metafora, nel nome di una parte di Palermo che non vuole arrendersi.


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