PALERMO – Non solo i contributi concessi a pioggia dall’Assemblea regionale siciliana per eventi e manifestazioni. Non solo quelli messi a disposizione dal suo presidente, Gaetano Galvagno, e dalla Fondazione Federico II. La Procura di Palermo indaga anche sulle spese del Cerimoniale.
Ancora una volta tutto ruota attorno alla figura di Sabrina De Capitani, portavoce dimissionaria di Galvagno, che ne condivide il destino giudiziario di indagata per corruzione. Ad agosto 2023 la donna è al telefono con Giuseppe Cinquemani, segretario particolare del presidente: “Allora io domani faccio una riunione con il Cerimoniale perché ormai il Cerimoniale è sotto la presidenza”.
Ars, “il Cerimoniale sotto la presidenza”
Era cambiato qualcosa. Il Cerimoniale che cura le attività di rappresentanza dell’Assemblea e del presidente, dentro e fuori dall’Ars, non dipendeva più dalla segreteria generale. De Capitani si attribuiva il merito del cambiamento: “Già il fatto che ha portato il cerimoniale sotto la presidenza, allora devo dire che ho insistito molto io perché comunque mi sembra il minimo che la parte degli eventi… perché poi cerimoniale sono gli eventi, la parte degli eventi deve essere sotto il presidente… non è che deve essere sotto Scimè (il segretario generale Fabrizio Scimè ndr) perché io devo sapere quello che è… come l’evento deve essere organizzato perché è lo specchio del mio presidente… se io ti dico che lui non vuole andare in quel ristorante tu non è che lo mandi lì perché costa meno tu lo chiedi al presidente”.
Di eventi sotto l’egida del Cerimoniale ne sono stati organizzati diversi dal 2023 ad oggi. In alcuni c’è la partecipazione delle fondazioni Bellisario e Dragotto. Marcella Cannariato era rappresentante in Sicilia della prima e vice presidente della seconda.
Nuove intercettazioni
De Capitani e Cannariato avrebbero siglato uno dei patti illeciti contestati dal procuratore Maurizio de Lucia e dai sostituti Andrea Fusco e Felice De Benedittis. Ed ecco spuntare nuove intercettazioni. Come quando, a proposito di un evento all’Ars, De Capitani diceva all’allora direttrice della Federico II, Patrizia Monterosso, “alla fine abbiamo fatto il favore alla Dragotto”. Parlava come se avesse potere decisionale. “Ce l’ho in pugno, conosco i segreti”, diceva la donna per descrivere il suo rapporto con il presidente dell’Ars.
Catering e buvette
L’ex portavoce gestiva tutto, anche il catering: “50 euro a persona anziché 45. Poi comunque digli che eventualmente, se per lui non è un problema, noi possiamo recuperare su un altro evento tanto ne ho una caterva da fare da qui alla fine di dicembre”.
Il “lui” è riferito ad un imprenditore che all’inizio aveva partecipato anche al bando per la gestione del servizio bar-ristorante dell’Ars. Non se l’era aggiudicato“perché il bando prevedeva sopra e sotto” (bar e buvette) e “parlando con Gae (Gaetano Galvagno ndr) non conveniva”. L’impresa nei mesi scorsi ha ricevuto la visita dei finanzieri. Non è l’unica di un’inchiesta che presto avrà nuovi sviluppi.

