PALERMO – L’Istituto Gramsci rischia lo sfratto perché moroso nei confronti del Comune di Palermo, ma nei giorni scorsi è stata lanciata una petizione per chiedere che tutto questo non accada.
Il 4 ottobre questa possibilità sarà discussa in un’assemblea cittadina che si terrà il prossimo 4 ottobre alle 16.30 in uno spazio aperto dei Cantieri culturali. È la prima iniziativa pubblica promossa, dopo un appello di numerosi esponenti del mondo della cultura, per fermare l’avviso del Comune che ha chiesto all’istituto di rilasciare entro il 30 settembre il padiglione in cui ha sede e di riconsegnarlo “sgombro di persone e cose”.
Le “cose” che il Gramsci dovrebbe rimuovere sono una biblioteca con quasi 40 mila volumi, un’emeroteca con i giornali degli ultimi 75 anni e le raccolte di vari quotidiani, un archivio con le carte e i documenti di personaggi storici. Tutti i servizi sono offerti gratuitamente. Alcune centinaia di studiosi hanno lanciato un appello che sottolinea l’importanza dell’istituto da considerare per il suo enorme patrimonio culturale un “bene comune”.
L’istituto contesta la richiesta di pagamento del canone, che ammonta con gli arretrati a 81 mila euro, richiamando una norma del regolamento comunale il quale consente agli enti di conguagliare i canoni di affitto con il riconoscimento delle finalità sociali delle attività svolte. Nell’assemblea di lunedì saranno valutate le iniziative da promuovere per contestare l’avviso di sfratto da parte del Comune.