PALERMO – “Sono trascorsi quattordici anni dalla scomparsa di mio figlio, ma tra gli avvistamenti più recenti ce n’è uno molto importante. E’ quello di Milano, dove è stato notato un ragazzo che gli somiglia incredibilmente. Poteva essere lui”. Laura Zarcone è la mamma di Marcello Volpe, il ragazzo scomparso a Palermo il 12 luglio 2011, alla vigilia del suo ventesimo compleanno.
E’ una donna che non si arrende, che non ha mai smesso di cercare il figlio. Ed è in perenne attesa: “Il tempo che passa non cancella la sofferenza o il desiderio di riabbracciarlo – dice a LiveSicilia -. Anzi, gli anni passano e noi continuiamo a chiederci dov’è, come sta, come è cambiato. Quando un nostro caro muore, si riesce nonostante tutto a trovare una certa rassegnazione, c’è una tomba su cui piangere, su cui lasciare un fiore. Io e la mia famiglia viviamo invece in una sorta di limbo, fatto di incertezze, di mancanze, di speranze sempre appese a un filo”.

“Un anniversario sempre più doloroso”
Un dolore che si rinnova ogni 12 luglio, giorno dell’anniversario della scomparsa: “Vorrei che questo periodo non arrivasse mai – prosegue Laura – vorrei cancellare queste giornate, perché rivivo puntualmente sulla mia pelle quello che è successo”. Quel giorno Marcello uscì di casa dicendo che si sarebbe recato alla falegnameria in cui lavorava, ma non fece più rientro. Era un martedì, erano in corso i preparativi per festeggiare il suo compleanno. Ma non ci fu nessuna festa, perché del ragazzo si persero completamente le tracce.
“Conoscerò mai la verità?”
Una data che segnò il confine tra la serenità e l’incubo in cui è piombata la famiglia: “Da quel giorno conviviamo con un dolore costante – prosegue la mamma di Marcello – e spesso io, mio marito e l’altro mio figlio, ci chiediamo se lo rivedremo mai. Pochi giorni fa è morta la madre di Antonio Franzò, che ha vissuto il nostro stesso inferno. Il figlio scomparve nel 2005 a Mondello e non è mai stato ritrovato. A volte ho paura che anche io non conoscerò mai la verità – dice Laura trattenendo a stento le lacrime -. Ma non mi fermo, voglio credere che un giorno Marcello tornerà a casa”.
Marcello Volpe, un’attesa lunga 14 anni: “Forse era lui”
A riaccendere le speranze, due anni fa, era stata proprio quella segnalazione arrivata da Milano. Ce ne erano state altre in precedenza, dalla Francia, dalla Spagna, dalla Germania, ma mai come in quel caso, Laura Zarcone ha avuto al sensazione di rivedere il figlio. “Poteva davvero essere lui – dice -. L’ha riconosciuto un ex compagno di scuola dell’altro mio figlio, un ragazzo che giocava a scacchi con Marcello. Era sul tram, indossava una mascherina, ma dalla foto che ha scattato ho notato alcuni particolari che ancora oggi ritengo importanti”.

L’avvistamento a Milano e i particolari riconducibili a Marcello
E aggiunge: “Portava l’elastico per i capelli al polso e la polo interamente abbottonata, come faceva sempre. Anche l’attaccatura dei capelli è quella di mio figlio. La reazione che questo giovane ha inoltre avuto quando il suo amico gli ha chiesto se si chiamasse Marcello è stata strana: gli ha detto che era pazzo ed è scappato. Nonostante siano stati chiamati i carabinieri, a cui è stato fornito il mio numero, non ho avuto più notizie e mi resta ancora il dubbio. Forse quella è stata un’occasione sprecata”.
14 anni senza Marcello Volpe: la speranza dei familiari
Un mistero lungo quattordici anni, che si snoda tra ricerche e attese. “Noi siamo certi che Marcello sia stato trascinato da qualcuno che l’ha convinto ad andare via. Era amato da tutti, a scuola gli volevano bene. Un giorno, per la Festa della donna, comprò per tutte le compagne dei mazzetti di mimose, era un ragazzo dal cuore buono, generoso e gentile. Ma non abbiamo ancora oggi idea di cosa possa essergli successo. E non possiamo darci pace. Non ci resta che la speranza, quella che un giorni bussi alla porta e torni qui con noi”.

