PALERMO – Diciotto imputati scelgono di essere giudicati con il rito abbreviato al processo sulla mafia del rione Noce. Per altri otto il 19 dicembre prossimo il giudice per le indagini preliminari Marta Maria Bossi deciderà il rinvio a giudizio o il proscioglimento.
Mafia alla Noce, gli imputati
Rito alternativo che in caso di condanna dà diritto allo sconto di un terzo della pena per Giuseppe Romagnolo, insospettabile commerciante di scarpe che sarebbe diventato il capomafia della Noce, Carlo Castagna (imputato per associazione mafiosa), Benedetto Di Cara (mafia), Fabio Billeci (mafia), Mario Di Cristina (mafia), Cosimo Semprecondio (estorsione), Lorenzo Di Stefano (rapina), Kevin Dragotto (rapina), Domenico Librera (ricettazione del denaro ricevuto per il mantenimento di Renzo Lo Nigro nel precedente periodo di detenzione), Gianluca Albamonte (detenzione e spaccio di droga), Alessandro Ballarò (detenzione e spaccio di droga), Santo Onorato (trasferimento fraudolento di beni), Giuseppe Giuliano (trasferimento fraudolento di beni), Benito Giuliano (trasferimento fraudolento di beni), Paolo Castelluccio (ricettazione e detenzione di droga), Giovanni Rosselli (detenzione e spaccio di droga), Gianluca Nuccio (detenzione e spaccio di droga), Piero Dario Bottino (detenzione e spaccio di droga). La requisitoria del pm è stata fissata per il 16 gennaio.
Gli altri imputati che in caso di rinvio a giudizio saranno processati con il rito ordinario sono Renzo Lo Nigro, Salvatore Chiovaro, Deborah Catania, Salvatore Palmeri, Salvatore Favata, Sergio Tripodo (notaio), Salvatore Bronti e Giuseppe De Lisi.
Gli equilibri dopo gli arresti
Nel 2022 furono arrestati Giancarlo Seidita, reggente del mandamento Noce-Cruillas, e i capi famiglia della Noce e di Altarello, Guglielmo Ficarra e Pietro Tumminia.
Iniziò un periodo di fibrillazione per la successione. I vecchi mafiosi, nel frattempo scarcerati, Carlo Castagna e Renzo Lo Nigro volevano riprendersi il potere. Si creò una profonda spaccatura con Giuseppe Romagnolo.

