PALERMO- L’anima tormentata e la voce unica di Maria Callas torneranno a diffondere la loro eco al Teatro Massimo di Palermo, per interposto suono. Giovedì 30 novembre, alle 20.30, l’omaggio al soprano, nel centenario della nascita, sarà affidato a un concerto che è già, nell’attesa, il crocevia di un mito e delle emozioni che si rinnovano. Sul podio, a guidare l’orchestra del Teatro, ci sarà il maestro Alessandro Cadario. Il timbro sarà quello artisticamente notevolissimo del soprano Myrtò Papatanasiu.
La conferenza stampa
Stamattina alla conferenza stampa di presentazione, nel cuore del Teatro, hanno preso parte il sovrintendente Marco Betta, il professore Babis Tsolakis, presidente della Comunità Ellenica Siciliana, il maestro Alessandro Cadario e il soprano Myrtò Papatanasiu.
La puntuale ricostruzione dell’ufficio stampa del Teatro rinfresca la memoria: “Maria Callas fu presente solo due volte al Teatro Massimo di Palermo, a distanza di due anni, nella parte iniziale della sua carriera. La prima volta, tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio del 1949, fu per interpretare Brunilde ne ‘La Valchiria’ di Richard Wagner, in italiano come usava all’epoca. Di questa, che fu la sua seconda e ultima Brunilde (il debutto nel ruolo era stato alla Fenice di Venezia un mese prima) la Callas ha lasciato una furente descrizione nelle lettere, pur riconoscendo che veniva trattata benissimo da tutti, “siccome fossi una Dea!” Pur essendosi ripromessa “di non mettere più piede nella Bassa Italia”, a Palermo ritornò due anni dopo per Norma che fu la sua ultima apparizione al Massimo” (nella foto di Alfredo Urso).
Un sogno tra Grecia e Italia
La conferenza stampa non è stata rituale, ma pervasa da una mitologia tenera e abbacinante. Il sovrintendente Betta ha ricordato l’unicità e la modernità del soprano, il maestro Cadario ha raccontato in anteprima il valore della sua esibizione a Palermo, il professore Tsolakis si è soffermato sul senso dell’iniziativa, voluta fortemente dalla comunità ellenica, sotto l’egida della Presidente della Repubblica, Katerina Sakellaropoulou. Il programma prevede, tra l’altro, Faust di Gounod, Nabucco, Trovatore e Traviata di Verdi, Ravel e Theodorakis.
Impregnata di un forte e profondo sentimento l’evocazione del soprano Papatanasiu che Maria Callas l’ha pure sognata e che ne ha fatto un punto irrinunciabile della sua cifra espressiva. La musica, del resto, aiuta, con altri pochi attrezzi magici, a trasformare i sogni in realtà.