Palermo, marito-padrone condannato a due anni

“Le donne vogliono essere prese a schiaffi per stare calme”

Marito-padrone. Quindici anni di incubo per la moglie

PALERMO – “Le donne vogliono essere prese a schiaffi perché se non hanno legnate non stanno calme”. E giù botte, dopo avere pronunciato parole di scherno nei confronti della moglie a cui aveva giurato amore e fedeltà eterni.

Un uomo è stato condannato a due anni in abbreviato per maltrattamenti dal giudice per l’udienza preliminare Nicola Aiello.

L’imputato, 40 anni, avrebbe trasformato in un incubo la vita di coppia. Un marito-padrone che costringeva la moglie a subire violenze fisiche e psicologiche. Le ripeteva spesso che se non fosse stata la madre dei suo figli l’avrebbe “fatta a pezzettini e infilata dentro uno scatolone”.

La donna lo ha denunciato e si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Davide Chibbaro. Non è stato un percorso facile. I maltrattamenti sono iniziati nel 2005. Nel 2020 ha deciso di separarsi dal marito che ha iniziato a perseguitarla.

Telefonate e messaggi continui per convincerla a tornare insieme. Fino alla denuncia presentata un anno e mezzo fa.


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