Palermo, il funzionario licenziato: "Mai rubato un solo euro del Tar"

“Non ho rubato un solo euro del Tar”: il funzionario licenziato si difende

La sede del Tar Sicilia a Palermo
Mauro Basile chiede di essere interrogato e porta le "prove" che lo scagionerebbero

PALERMO- È arrivato al Palazzo di giustizia con un carpetta piena di documenti. Mauro Basile è sicuro di potere dimostrare di non avere intascato un solo euro dei soldi del Tar. Ad accompagnarlo ieri pomeriggio, martedì 14 ottobre, c’era l’avvocato Pasquale Contorno che ha chiesto l’interrogatorio del suo assistito.

Era il funzionario più anziano del Tar

Basile è stato per anni il funzionario amministrativo più anziano del Tar Sicilia, un punto di riferimento per magistrati, avvocati e colleghi. È stato licenziato perché sospettato di avere trafugato i soldi pagati da chi presentava ricorso ai giudici amministrativi, una cifra che può variare da 300 a 6.000 euro in base all’importo della causa. Una prima stima dell’importo sottratto era stata quantificata in oltre 100 mila euro.

Davanti al pm con i bonifici

“Falso”, ha detto Basile al pubblico ministero Giulia Falchi. L’ormai ex funzionario avrebbe mostrato i bonifici corrispondenti alle operazioni che gli vengono contestate. Ci sono due indagini in corso condotte da due Procure, quelle distrettuale e quella della Corte dei Conti.

I magistrati hanno incaricato i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo di ricostruire il “modus operandi” del funzionario accusato di infedeltà. Secondo l’accusa, Basile contattava chi non aveva ancora pagato il contributo unificato per sanare le posizioni aperte. Poi, però, avrebbe incassato lui i soldi.

Soldi nel suo conto corrente

Agli avvocati chiedeva di fare un bonifico con la causale “richiesta di ravvedimento operoso su contributo unificato e sanzione” ed indicava il numero di un suo conto corrente. Una questione gestionale, avrebbe detto al pm. Anomala certamente, ma fatta per velocizzare le pratiche.

“Versate tutte le somme allo Stato”

LiveSicilia ha chiesto all’avocato Contorno di conoscere la tesi difensiva che preferisce “non entrare nei dettagli per rispetto nei confronti dell’autorità giudiziaria”. Ha inviato una nota: “Il dottore Basile si è sottoposto ad interrogatorio innanzi al pubblico ministero nel corso del quale ha fornito tutti i chiarimenti, dando prova documentale del riversamento nell’apposito capitolo della tesoreria dello Stato di tutte le somme recuperate per il contributo unificato e dei rimborsi”.

“Ha chiarito altresì chiarito che nessun pregiudizio all’erario sussiste nel caso si specie e che invece grazie alla sua operosità lo Stato ha recuperato somme maggiori che non avrebbe più potuto richiedere a fronte delle intervenute rottamazioni, apportando un chiaro vantaggio economico alle entrate dell’erario. – prosegue il legale,- è evidente che oggi la richiesta di nuovo versamento di contributo unificato già riversato alla tesoreria dello Stato costituirebbe una duplicazione di pagamento non dovuta”.

Come dire, chi ha pagato non lo faccia di nuovo. Anche questo sarebbe un segnale della sicurezza di Basile, ma pm e finanzieri sono al lavoro per riscontrare la versione dell’ormai ex funzionario del Tar e controllare i documenti.


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