PALERMO – Un murales di oltre 400 metri lineari è stato realizzato dal 16 al 19 giugno nella vecchia cancellata di ferro e plexiglass dello stadio “Renzo Barbera”, diventata una “tela” per la più grande “jam” di street art mai realizzata in Sicilia, con alcuni dei più importanti “graffitari” a livello internazionale.
Il murales, che ha dato nuova vita alla zona esterna dell’impianto sportivo, è stato imbrattato da alcuni individui che hanno effettuato delle scritte sopra la cancellata (foto in alto). Senza alcuna firma, è stata dunque rovinata una parte dei graffiti. Il gruppo organizzato a sostegno del club rosanero “Curva Nord 12” prende, però, le distanze da quanto accaduto.
“Non è questo il modo di rendere onore ai nostri fratelli che non ci sono più, chiunque sia l’autore di tale scempio si vergogni, quei nomi nessuno può permettersi di usarli in modo improprio, chi ha fatto questo gesto è un indegno che non si deve nemmeno permettere di nominarli! Noi non siamo così! Questa non è mentalità! Deturpare un murales o coprire una scritta dopo il lavoro e l’impegno di altre persone è cosa da deboli, da gente meschina che merita solo disprezzo!”, si legge sulla loro pagina Facebook.
Anche la “Curva Nord Inferiore” commenta l’accaduto su Facebook: “Chi non c’è più non si onora in questo modo, gli ultras sanno come rendere onore ai propri fratelli ma purtroppo viviamo in una città che in ogni episodio fa sempre notare di non avere un briciolo di mentalità. Vergognatevi, indegni!”.
IL POST DELLA SOCIETÀ ROSANERO
“Ci sono voluti tre anni di lavoro, tra permessi, progettazione, ostacoli della pandemia e organizzazione generale. E ci sono voluti pochi secondi per rovinare tutto – scrive il Palermo sui propri canali social -. C’è qualcuno in questa città che vorrebbe che le cose non cambiassero mai, ed esercita la sua missione con il ricatto, la prevaricazione violenta e criminale, il vandalismo e un’attività militante votata alla distruzione del bello e del buono. La gente di Palermo ha già dimostrato a queste persone che per loro non c’è futuro, e che il futuro invece lo costruiamo noi sognatori. Noi che abbiamo tutti lo stesso sguardo del bambino dipinto ieri da Rosk, con i nostri colori sulle guance. Noi che non smetteremo mai di dire a questi falliti che Palermo e il Palermo siamo noi. E che per loro non c’è speranza: siete già estinti, e non lo sapete”.
IL SINDACO LAGALLA
“Provo dispiacere e dolore per il fatto che un gruppo di individui non abbia capito il senso dei murales realizzati da artisti internazionali sulla cancellata dello Stadio Renzo Barbera. Un’opera che aveva l’obiettivo di mettere in luce la passione per lo sport e i colori rosanero che rappresentano la squadra della città. Queste scritte provocano una ferita al Palermo, la sua società e i suoi tifosi, ma anche alla città, essendo lo Stadio Barbera uno dei simboli del capoluogo. Adesso, l’auspicio è che le forze dell’ordine possano individuare i responsabili di questo atto di inciviltà”. Lo dichiara il sindaco Roberto Lagalla, che così commenta l’imbrattamento del grande murale realizzato pochi giorni fa sulla cancellata dello stadio “Renzo Barbera”.