Nel giorno dei Santi, a Palermo, vogliamo sfiorare, con rispetto e affetto, una immensa storia d’amore. Siamo nel giorno giusto per dire: coraggio. L’amore è già una Santità terrena. Quando scegli di amare qualcuno e decidi che la sua vita riempie la tua, che offre un significato definitivo e vale di più.
Nel giorno dei Santi, ripensiamo all’amore che nasce nelle biografie più disparate. Eri per i fatti tuoi, su un altro piano dell’esistenza. Magari, nemmeno lo cercavi: stavi sbocconcellando la tua fetta di solitudine in pace. Poi, l’amore si è messo accanto. E tu nemmeno sospettavi, all’inizio, che avesse proprio quel volto.
Oppure, ti sembrava di avere la prescritta abbondanza, in appartamenti, rendite e sentimenti. Ti percepivi ricco e soddisfatto. Ma è stato l’amore a farti sentire povero e non sufficiente a te stesso. L’amore che copre con un mantello chiunque sia impegnato nel viaggio.
Nel giorno dei Santi, a Palermo, abbracciamo con più forza la splendida storia d’amore di Rosa e Nicola, nel frangente delle lacrime. Per tratteggiare una sensazione che sarà sempre un pallidissimo calco della realtà, prendiamo in prestito – col suo permesso, e gli siamo grati – una foto, tra alcune, tutte mirabili, di Duilio Scalici. Una immagine spiritualmente a colori, esaltati dal bianco e nero. Il fulcro. L’epicentro.
Ed è una scelta, nel giorno dei Santi, a poche ore dalla scomparsa di Nicola Farruggio, raccontare l’amore, con la vita. Che non è solo memoria, né reperti, né lacrime, né fazzoletti tesi a sventolare, al compimento di un ‘addio’. Per Nicola, per Rosa, per tutti.
Nel giorno dei Santi e della nostra speranza, qui, su questo lembo di giornale, celebriamo l’amore che non si perderà mai.
L’unico amore che l’ora del saluto non separa. Lo stesso amore che non è la fiducia di ritrovarsi, ma la certezza che succederà, perché è già successo. Con tutti i colori del bianco e del nero.