PALERMO – Otto partite per riscattare un’intera stagione, otto gare per raggiungere quella quota salvezza che al momento è solo un lontano miraggio. Per il Palermo di Walter Novellino l’incubo della serie B si è concretizzato al termine della sfida di domenica scorsa fra Carpi e Verona, con gli emiliani che battendo i veronesi hanno raggiunto proprio i rosanero al terzultimo posto a 28 punti. La differenza reti com’è noto però fra i rosanero e gli uomini di Castori penalizza i siciliani che quindi passeranno questa Pasqua in compagnia di Verona e Frosinone in fondo alla classifica di serie A. In quel di Boccadifalco però non c’è rassegnazione ma fiducia nella possibilità di fare l’impresa già dalla prossima gara contro il Chievo al ‘Bentegodi’.
Ma quanti punti mancano ancora al club di viale del Fante per poter avere la certezza matematica che la massima serie si giocherà anche l’anno prossimo al ‘Barbera’? Per molti quaranta è ancora la cifra fissa da raggiungere da quando il campionato è passato da diciotto a venti squadre, anche se dalle statistiche solo una volta dal 2004 ad oggi è servita la quota esatta (nel 2006/2007 con Torino, Cagliari, Siena e Reggina che chiusero tutte appaiate a 40 punti condannando il Chievo che arrivò terzultimo per un soffio a 39, ndr). In altre quattro occasioni servirono invece più di quaranta punti (il Genoa l’ultimo a riuscirci realizzandone 42 nella stagione 2011/2012) mentre negli altri sei casi ne servirono meno.
Dalle indicazioni fornite poi dell’attuale campionato, con ben sei squadre condensate in appena cinque punti (dai 28 di Carpi e Palermo ai 33 di Torino e Atalanta passando per i 31 dell’Udinese e i 32 della Sampdoria) ecco che la quota salvezza necessaria ad evitare il terzultimo posto, occupato proprio dal Palermo, sarà con molta probabilità inferiore ai fatidici 40. A confortare i rosa c’è poi l’ultimo precedente relativo alla retrocessione del 2012/2013 con la squadra a quel tempo allenata da Sannino che chiuse con 32 punti, a sei lunghezze dal Genoa quartultimo con 38. Se poi si raffrontano i due cammini delle squadre alla trentesima giornata il Palermo attuale ha due punti in più rispetto a quello passato, anche se in quel caso i rosa non erano ancora in zona retrocessione e dilapidarono il vantaggio proprio nel rush finale.
A chi poi vede parecchie similitudini con quell’annata disgraziata in cui guarda caso i rosa cambiarono tecnico cinque volte, record negativo frantumato quest’anno con gli otto cambi in panchina, classifica alla mano la squadra del patron Zamparini dopo il primo esonero di Beppe Iachini, che corrisponde esattamente al girone d’andata dopo la vittoria in casa col Chievo in cui Sorrentino e compagni si trovavano in dodicesima posizione con 14 punti tre rispetto al Frosinone terzultimo e ben otto su Verona e Carpi appaiate in ultima posizione, ha dilapidato il suo personale tesoretto fino a precipitare in piena zona calda. Dove trovare questi punti dunque? Già contro il Chievo dovranno arrivare le prime risposte positive, poi scontri diretti con Frosinone, Atalanta e Verona, gli scaligeri all’ultima in casa al ‘Barbera’ già probabilmente in B, non considerando gli incroci proibitivi con Juventus, Fiorentina e Lazio in cui i rosa potranno puntare ad un atteggiamento difensivo con la speranza di puntare ad un pari.