Palermo, non fu rapina ma truffa: senza querela niente condanna

Palermo, non fu rapina ma truffa: senza querela niente condanna

Cosa accadde in piazza Unità d'Italia

PALERMO – Non è stata una rapina con sequestro di persona, ma la classica truffa dei gioielli. Il Tribunale presieduto da Fabrizio La Cascia ha assolto Francesco Grisafi, 39 anni, da alcuni reati mentre la rapina è stata derubricata in truffa ed è stata emessa sentenza di non doversi procedere perché la parte offesa non ha presentato querela.

La parte offesa è una donna mauriziana che un anno fa raccontò di essere stata avvicinata all’uscita di un panificio, minacciata con un coltello, costretta a seguire in auto due uomini e a prelevare 400 euro allo sportello automatico dell’ufficio postale in piazza Unità d’Italia.

L’avvocato Elena Gallo

Il suo racconto, però, è crollato rispondendo alle domande del legale della difesa, l’avvocato Elena Gallo. È emerso che la donna sarebbe stata avvicinata da due uomini, uno dei quali identificato nell’imputato, che le avevano proposto l’affare della vita. Gioielli di lusso in cambio di soli 400 euro. Era un raggiro, ma per contestarlo all’imputato era necessario che la donna sporgesse denuncia.

La Procura aveva chiesto la condanna a 8 anni dell’imputato che era stato arrestato. Ed invece il Tribunale lo ha assolto dal sequestro di persone, è caduta l’ipotesi di rapina e non si è potuto procedere per la truffa.


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