Sciopero degli addetti alla sicurezza dell'hub di Amazon di Palermo

Palermo, scioperano gli addetti alla sicurezza dell’hub di Amazon

La vertenza della Cosmopol Vigilanza
BRANCACCIO
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PALERMO – “A nulla sono valse le interlocuzioni delle ultime ore con l’azienda Cosmopol Vigilanza Srl. La Filcams Cgil Palermo conferma domani, per l’intero turno lavorativo, lo sciopero che coinvolgerà tutti i lavoratori impiegati nell’appalto dei servizi di sicurezza presso l’hub Amazon di Palermo”.

E’ quanto si legge in una nota della Cgil. A rischio il regolare svolgimento dei servizi nel sito, in un momento in cui il flusso merci è più intenso per gli acquisti di Natale. Dalle 9.30 alle 13.30, si terrà un sit-in di protesta dinanzi all’ingresso dell’hub, in via Vittorio Ducrot. A incrociare le braccia, gli operatori che, oltre a svolgere servizi di portierato, di sicurezza delle aree, di controllo dei badge per l’accesso dei dipendenti, gestiscono anche il monitoraggio dei pacchi in arrivo al deposito.

“L’azienda Cosmopol ha ribadito ancora una volta l’impossibilità – dichiarano il segretario generale Filcams Cgil Palermo Giuseppe Aiello e il segretario provinciale responsabile del settore vigilanza Manlio Mandalari – di fornire risposte concrete, spostando ulteriormente in avanti la risoluzione delle problematiche retributive e contrattuali che gravano ormai da mesi sui lavoratori. Abbiamo chiarito all’azienda che gli strumenti per disinnescare lo sciopero esistono, risolvendo immediatamente le criticità. Abbiamo tenuto il dialogo sempre aperto e continuiamo a mantenerlo, ma l’atteggiamento dell’azienda rimane inaccettabile. E da mesi, le promesse di risoluzione vengono continuamente rinviate, aggravando il disagio economico e morale dei lavoratori”.

Tra le richieste inevase, inadempienze retributive come l’irregolare corresponsione della 14esima mensilità, erroneamente assorbita nel superminimo contrattuale, l’indennità più che dimezzata per la funzione di shift leader e altre irregolarità contrattuali e normative, tra cui la mancata iscrizione e i mancati versamenti al fondo Fasiv, che precludono ai lavoratori l’accesso all’assistenza sanitaria integrativa. Infine, sembrerebbero esserci violazioni della normativa su salute e sicurezza.


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