Villaggio Santa Rosalia: sequestrati panifici, fruttivendoli, bar

Bar, panifici e fruttivendoli: “Così investe la mafia” NOMI e BENI

Baci e abbracci fra detenuti
Quali sono le attività al Villaggio Santa Rosalia

PALERMO – Dalle imprese di movimento terra ai panifici, passando per ristorazione da asporto e mercatini. Valgono sei milioni di euro i beni sequestrati dalla guardia di finanza. L’inchiesta della Procura di Palermo conferma la capacità di Cosa Nostra di stare sul mercato e di condizionare l’economia. Basta scorrere l’elenco dei beni sequestrati.

Gli affari del boss

Al Villaggio Santa Rosalia il grosso dei lavori di movimento terra e di preparazione dei cantieri edili veniva gestito dalle imprese di Giovanni Cancemi, 53 anni, figlio dell’anziano uomo d’onore Carmelo, già condannato per mafia e attualmente detenuto. Nonostante il carcere ha continuato a gestire gli affari in prima persona attraverso la “Man Service srls” con sede in via Montegrappa, che vende anche mezzi pesanti. A Cancemi sarebbe anche riconducibile il panificio Priolo che si trova al civico 19 di via Santicelli.

Bar, panifici e fruttivendoli

Un altro pezzo grosso al Villaggio Santa Rosalia è Andrea Ferrante, 48 anni. Anche lui è in carcere (qui le foto di riunioni e baci in bocca durante la detenzione al Pagliarelli). A Ferrante sarebbero riconducibili la ditta “Angelo Stella” che vende cibo da asporto in via Enrico Toti (prima c’era un bar i cui proprietari sarebbero stati estromessi).

Nel blitz dello scorso giugno è stata coinvolta anche Rosaria Leale, 33 anni, accusata di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti con l’aggravante del metodo mafioso. Ora le sono stati sequestrati un appartamento in via Gaetano Di Pasquale, magazzino in via Emiro Giafar e una macchina modello Nissan Juke.

A Francesco Maniscalco, 35 anni, vengono sequestrati la ditta “Grillo Giovanni” che gestisce due negozi di frutta e verdura in via Andrea Cesalpino e via Generale Giovanni Ameglio; la “Mani Fv srls di via Ernesto Basile 126/128 che rifornisce minimercati ed esercizi di generi alimentari”; il panificio gestito dalla “Piemonte srls” al civico 46 dell’omonima via, un appartamento in largo Os1, un magazzino in via Piave e una Bmw X4.

Appartamenti e terreni

Nel caso di Silvestre Maniscalco, 45 anni, i beni sequestrati dal gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo sono tre appartamenti e un terreno in via Montegrappa e uno scooter Sh. Ed ancora a Rosario Manno, 57 anni, la ditta individuale di movimento terra con sede in via Cartagine, mentre a Leonardo Marino, 34 anni, arrestato per mafia e traffico di stupefacenti, sono stati tolti due appartamenti in corso dei Mille, due appartamenti e un magazzino in via Brancaccio, un appartamento in cortile Calabrese. Ultimo bene sequestrato è una lancia Y di Salvatore Sorrentino. Tutte le attività restano aperte. La gestione passa in amministrazione giudiziaria.


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