Il comune dovrà sborsare un altro milione per l'asilo di Brancaccio

Palermo, servirà un altro milione per l’asilo di Brancaccio

L’assessore Tamajo rassicura: “L’opera si farà”
CONSIGLIO COMUNALE
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PALERMO – Nella migliore delle ipotesi, bisognerà trovare almeno un altro milione di euro ma se il via libera al piano triennale tardasse la cifra potrebbe anche lievitare. L’asilo nido di Brancaccio, in memoria di don Pino Puglisi, continua a far litigare il consiglio comunale di Palermo che domani si riunirà per discutere del piano delle opere pubbliche. Un passaggio burocratico fondamentale per firmare il contratto con l’impresa e sbloccare i lavori della struttura, alla vigilia delle commemorazioni dell’uccisione del presbitero poi martirizzato.

L’elenco annuale

Ma facciamo un passo indietro. L’opera da 3,8 milioni di euro, fortemente voluta dal Centro Padre Nostro di Maurizio Artale e finanziata con il Poc 2014/2020, è da mesi al centro delle polemiche e a fine 2024 ha provocato più di una turbolenza dentro la maggioranza.

Il consiglio comunale non ha infatti spostato il progetto nell’elenco annuale 2024 e solo grazie a un cavillo normativo l’amministrazione è comunque riuscita a scegliere l’impresa, svolgendo anche le verifiche. Per la firma del contratto e l’avvio dei lavori, però, bisogna necessariamente approvare l’elenco annuale 2025 del piano triennale.

Corsa contro il tempo

Il vero problema sono i tempi. I 3,8 milioni fanno parte, infatti, del Programma operativo complementare della Città metropolitana 2014/2020 che prevede opere pubbliche da ultimare tassativamente entro il 2026. La scheda di ricognizione messa a punto dagli uffici, però, è chiara: se i lavori partiranno questo mese, il collaudo dell’asilo non potrà avvenire prima dell’anno successivo, tra maggio e agosto del 2027.

La possibile soluzione

Un ostacolo di non poco conto ma l’amministrazione avrebbe trovato un escamotage. La linea di finanziamento, secondo gli uffici diretti da Dario Di Gangi, coprirebbe tutte le spese effettuate entro l’anno prossimo mentre bisognerà trovare le coperture per la restante parte. Calcoli alla mano, se i lavori partissero subito si riuscirebbero a spendere entro il 31 ottobre 2026 (perché poi servirà la rendicontazione) circa 2,9 milioni di euro a carico del Poc. Il che vuol dire che ci sarebbe da trovare un altro milione di euro per coprire i pagamenti successivi, sempre che il cantiere si apra a stretto giro.

Tamajo: “Faremo il possibile”

“Faremo il possibile e l’impossibile ma l’asilo nido a Brancaccio si farà”, assicura l’assessore alla Scuola del comune di Palermo, Aristide Tamajo. “Abbiamo perso otto mesi per l’approvazione – dice l’assessore a LiveSicilia – e l’amministrazione si trova in difficoltà per un cronoprogramma stringente. L’opera però è fondamentale e l’asilo si farà comunque”.

Opposizioni sulle barricate

Una posizione che dovrebbe trovare compatta la maggioranza che dovrà fronteggiare il fuoco di fila delle opposizioni, con Oso che ha annunciato un emendamento per stralciare l’asilo dall’elenco annuale.

“Sarebbe un errore clamoroso toglierlo – dice Gianluca Inzerillo di Forza Italia -. Si deve iniziare a discutere quanto prima per realizzare un progetto che fa solo il bene di Brancaccio”.

“L’amministrazione deve dire se riuscirà a realizzare l’asilo, visto che la scadenza dei fondi è fissata al 2026 – dice Fabio Teresi del Pd – perché altrimenti significherebbe illudere i cittadini. Più che cercare forzature, si assumano la responsabilità di costruire l’asilo in un quartiere che ha bisogno di tutto”.

“La legge è chiara – aggiunge la dem Mariangela Di Gangi – e dice che, per inserire un’opera nell’elenco annuale, serve il finanziamento completo che in questo caso pare non esserci ed è su questo che chiederemo risposte chiare”.

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