Palermo, auto, hotel e cassate: "Spese pazze", ex deputati assolti

Auto, hotel e cassate: “Spese pazze” all’Ars, ex deputati assolti

Franco Mineo, uno degli imputati assolti
Il fatto non sussiste per Franco Mineo ed altri tre imputati

PALERMO – Tutti assolti. Il fatto non sussiste per gli ex deputati Miguel Donegani del Pd, Franco Mineo di Grande Sud, Giovanni Greco del Movimento popolare siciliano, Franco Rinaldi del Pd e di Forza Italia. Era uno stralcio delle cosiddette “Spese pazze” del parlamento siciliano.

La sentenza è del Tribunale presieduto da Fabrizio Lo Forte. Solo le motivazioni chiariranno il perché dell’assoluzione. I legali delle difese, gli avvocati Ninni Reina, Angelo Mangione, Marco Lo Giudice, Miriam Lo Bello, Carmelo Franco e Paola Valle, hanno sostenuto la non sindacabilità delle spese dei parlamentari che non avevano alcun obbligo di rendicontazione.

Secondo l’ipotesi iniziale della Procura, Michele Donegani avrebbe utilizzato parte dei fondi per spese personali, Rinaldi avrebbe pagato l’albergo alla moglie e comprato con i soldi dell’Ars 15 chili di dolci (costati 300 euro). Franco Mineo avrebbe speso 520 euro per 43 chili di cassate (comprate nel suo bar di famiglia nel rione Vergine Maria). A Greco veniva contestata la spesa per tre segretari. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a tre anni.

Lo scorso maggio c’è stata un’altra sentenza in appello. Quella costata la condanna dell’ex sindaco di Catania e attuale senatore di Fratelli d’Italia, Salvo Pogliese.


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