PALERMO – Il verdetto di primo grado è stato confermato. La Corte di Appello, presieduta da Antonio Napoli, ha condannato a 9 anni di carcere Ernest Amadou per la violenza sessuale subita da una studentessa spagnola a Palermo per il progetto Erasmus. Un altro imputato, Muhamed Fadiga, sotto processo è ancora latitante. Il primo è originario del Togo, il secondo del Mali. Hanno 26 e 31 anni.
Vittima e presunti violentatori una sera di giugno 2019 erano andati insieme a festeggiare la conclusione dell’Erasmus in un locale di via Candelai. La studentessa avrebbe fatto rientro nella casa di via Sammartino che condivideva con altri due giovani. Ad accompagnarla furono i due imputati.
Dopo avere bevuto qualcosa assieme la studentessa avrebbe deciso di fare dormire Amadou sul divano, mentre accompagnò Fediga alla porta. I due all’improvviso le sarebbero saltati addosso e dopo averla immobilizzata a letto l’avrebbero violentata a turno.
Sul suo corpo c’erano delle ecchimosi dovute alla “azione di immobilizzazione”.
Amadou prima confessò e poi ritrattò. “Quello che ha detto la ragazza è vero”, disse agli investigatori, aggiungendo di essersi “messo nei guai” perché a volte “succede qualche pazzia”.
Successivamente scaricò le colpe sul coimputato che, a suo dire, si era nascosto sotto il letto. Circostanza impossibile visto che c’erano appena 35 cm di spazio. Aggiunse di essere andato via quando la studentessa, vedendosi piombare addosso Fadiga, lo aveva colpito al volto. Ed invece una telecamera li ha ripresi mentre uscivano assieme dal portone.
Sono state recuperate le tracce del suo liquido seminale e di quello di un altro uomo.
Alla vittima, parte civile con l’assistenza degli avvocati Mauro Torti e Corrado Nicolaci, il Tribunale ha concesso una provvisionale a titolo di risarcimento danni.