E’ molto provata la dottoressa che, ieri, ha subito un’aggressione in Fiera. Eravamo nell’area tamponi. C’è stato, secondo la prima ricostruzione, un parapiglia tra colpi di tavolino, calci e spintoni. “Siamo stanchi – dice il commissario per l’emergenza Covid, Renato Costa -. Ogni giorno offriamo un servizio con il sorriso e la disponibilità. Ma siamo stanchi. I miei ragazzi non ce la fanno più”. E’ una conferma della dichiarazione a caldo: “Scene di questo tipo sono ormai, purtroppo, all’ordine del giorno. Di recente, altri utenti hanno spaccato la porta dell’ufficio ingressi. Quotidianamente a rischio anche i nostri addetti all’ufficio green pass, costretti spesso a incassare gli insulti e la rabbia di cittadini che vengono ai nostri sportelli per problemi che, purtroppo, a volte, non dipendono da noi e sono risolvibili solo a livello centrale”.
La nota della struttura commissariale riassume la cronaca: ‘L’episodio si è verificato oggi pomeriggio (ieri, ndr), causato dalla reazione scomposta di un utente che insisteva per fare il tampone, nonostante il turno pomeridiano sia esclusivamente riservato ai convocati dalle Usca a fine isolamento. L’utente in questione, non essendo tra i convocati e non potendo dunque essere sottoposto a test, avrebbe inveito contro la dottoressa, prendenda a calci e rovesciando il tavolo della sua postazione’.
Rosario Iacobucci è il responsabile dell’hub, è uno dei giovani medici impegnati, ogni giorno, nella trincea della pandemia. Ha scritto sulla sua pagina Facebook: “Nell’ultima settimana alla Fiera del Mediterraneo abbiamo subito la distruzione della porta di un ufficio, ripetute aggressioni e minacce al personale amministrativo ed oggi, infine, un calcio ad una collega impegnata al drive in. Ovviamente quando una struttura creata dal nulla si impegna per la cittadinanza intera, offrendo GRATUITAMENTE 800mila tamponi, 800mila vaccini e centinaia di migliaia di green pass cosa ti puoi aspettare??La qualità della vita di una città si misura anche da questi atteggiamenti, dall’incapacità di vivere serenamente gli uffici pubblici, senza la necessità che questi siano presidiati dalle forze armate. E vabbè, abbiamo perso l’ennesima occasione per dimostrare di essere “cresciuti”. Saremo migliori (cit. pandemica)Ora che non avete più paura del virus, siamo noi ad avere paura di voi”.
Non sono casi isolati. Di recente, sia pure in modalità diverse, un volontario di protezione civile del centro ‘La Torre’ è stato pesantemente aggredito, come si racconta qui. Parliamo di persone che prestano, ognuna con il suo compito specifico, un servizio alla comunità. E c’è adesso una dottoressa giustamente turbata dall’accaduto. Voleva soltanto aiutare il prossimo. E il prossimo l’ha presa a calci.
(nella foto il commissario Costa con il suo staff)