Palermo, vandali di nuovo in una scuola a distanza di nove mesi - Live Sicilia

Palermo, vandali di nuovo in una scuola a distanza di nove mesi

La solidarietà della rete antimafia degli istituti
IL CASO
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PALERMO – A distanza di nove mesi sono entrati di nuovo nella succursale della scuola Madre Teresa di Calcutta a Palermo e hanno danneggiato il plesso, portando via il rame degli impianti e mettendo a soqquadro intere aule, aprendo armadi e portando quello che c’era.

Una scena già vista ad ottobre nella scuola in via Fiume, in una zona i cui residenti avanzano continue richieste di controlli. “Sono entrati di nuovo dalla stessa porta che non era sicura lo scorso ottobre e non è stata messa in sicurezza dopo quel raid. Avevo chiesto un intervento ma non è mai arrivato. Anche il campetto di calcio inaugurato con tanto di taglio del nastro è in stato di abbandono – dice la dirigente scolastica, Rosaria Inguanta -. Davvero una situazione sconfortante, anche perché quello che non sono riusciti a portare via lo hanno danneggiato. Tanti sacrifici per rendere la scuola confortevole e dotata di strumenti per la didattica e in una notte è stato distrutto tutto”.

Una nuova tegola per la dirigente della scuola Perez Madre Teresa di Calcutta che ha sempre cercato di portare avanti progetti di integrazione nell’istituto comprensivo dove è presente la più alta concentrazione di ragazzi immigrati. Le indagini sul furto sono condotte dai carabinieri che stanno cercando di risalire agli autori.

“Solidarietà alla comunità scolastica dell’Istituto comprensivo Madre Teresa di Calcutta di Palermo che ha subito l’ennesimo atto vandalico e il furto del materiale tecnologico”, scrive il preside dell’Istituto Saladino di Palermo Giusto Catania per conto della “Rete per la cultura antimafia nella scuola.

“È inaccettabile che le scuole palermitane e siciliane siano sottoposte a questo continuo attacco – si legge in una nota della Rete antimafia nella scuola – è necessaria una messa in sicurezza degli edifici scolastici al fine di evitare questo quotidiano stillicidio volto a mortificare l’impegno pedagogico della scuola. In alcuni contesti la scuola, troppo spesso è sola e deve farsi carico di una enorme missione educativa e sociale”.

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