Parcheggio del tribunale e disabili | Zone blu, il Comune deve pagare - Live Sicilia

Parcheggio del tribunale e disabili | Zone blu, il Comune deve pagare

La sentenza del Tar riconosce un risarcimento alla società Panormus 2000.

PALERMO – Il Comune di Palermo dovrà pagare un indennizzo alla Panormus 2000, la società che nel 2005 ha costruito il parcheggio sotto piazza Vittorio Emanuele Orlando, il parcheggio del Tribunale. Con la delibera che ha disposto il parcheggio gratuito dei disabili nelle zone blu il Comune ha alterato il valore economico della convenzione con la società causando un minore guadagno rispetto a quello fissato originariamente. Così il Tar ha deciso che, per quanto la delibera sia legittima, alla Panormus 2000 spetti il ristoro per gli incassi mancati.

La società di gestione delle aree di parcheggio ha fatto causa al Comune nel 2013 dopo una delibera che ha previsto la gratuità dei parcheggi per un pubblico di 17mila utenti dotati di pass per disabili. Questa decisione, per la Panormus, ha leso gli interessi economici dell’azienda che godeva del controllo del parcheggio multipiano interrato di 711 posti del tribunale e di 2701 stalli posti auto in superficie.

Il consiglio comunale dall’altra parte, con la delibera si è adeguato con questa decisione a una sentenza della Corte di Cassazione del 2009 in cui il Comune di Palermo era parte. La Suprema corte, infatti, aveva condannato l’ente a pagare i costi per la sosta del veicolo di un disabile che aveva parcheggiato in zona blu non essendo disponibili gli stalli non a pagamento. Così la Panormus 2000 ha impugnato la delibera e ha chiesto il risarcimento dei danni subiti per circa 6 milioni o, in via subordinata, la concessione di un indennizzo.

Già nel 2014 il Comune ha adottato una nuova delibera, con cui la gratuità del parcheggio per i disabili da illimitata è diventata circoscritta a un tempo di sole tre ore. Per la società, però, la nuova modifica non ha fatto venire meno il peso economico causato dall’agevolazione economica. Lo stesso Comune, d’altronde, riconosceva questa situazione che avrebbe “potuto determinare uno ‘scardinamento’ dei rapporti contrattuali”.

Ora la decisione del Tar Sicilia riconosce che “la diminuzione, in corso di rapporto, dei potenziali utenti ha sicuramente alterato l’equilibrio tra investimenti e ricavi”. La concessione per la realizzazione del parcheggio interrato dietro la gestione di alcune aree di parcheggio doveva servire per ripagare l’impresa del costo di costruzione del parcheggio interrato ma l’esenzione per i disabili ha messo a rischio il contratto.

Per i giudici amministrativi il Comune  ha operato correttamente usando i suoi poteri pubblici per riconoscere il diritto dei disabili. L’unico errore è stato non riscrivere la convenzione per garantire gli utili che sarebbero venuti meno con le esenzioni. Per questo adesso occorrerà correre ai ripari.


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