PALERMO – Una donna palermitana, che di mestiere fa la badante, entra in una farmacia del centro città. Ha in mano l’autorizzazione per ritirare la fornitura mensile di pannoloni per l’anziano di cui si prende cura. C’è un particolare, però: l’uomo è morto due mesi prima.
La scena si è ripetuta, e probabilmente si ripete ancora, decine e decine di volte non solo in altri punti vendita, ma anche in altri paesi della provincia, tra cui Montelepre, Partinico e San Cipirello. Risultato: deve esistere un mercato parallelo di presidi per incontinenza stipati chissà dove. E di spazio ne serve tanto. Sulla base di un conteggio, approssimativo per difetto, si tratterebbe di 25 mila pannoloni. Una montagna di pannolini distribuiti grazie al raggiro costruito su documenti taroccati e identità fantasma.
Nel dicembre 2014 scattò il blitz dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica. In manette finirono i titolari di tre farmacie e di una una parafarmacia, il funzionario di un ospedale palermitano e una sorta di faccendiere. Allora i controlli disposti dal manager dell’Asp 6 Antonio Candela e le verifiche degli investigatori si concentrarono sull’ufficio H del Dipartimento di riabilitazione con sede all’interno dell’ospedale Guadagna.
A fine luglio, però, negli uffici dell’Azienda sanitaria provinciale di via Cusmano qualcuno ha scoperto altre decine di casi anomali e li ha denunciato ai carabinieri. “Non posso dire nulla, c’è un’indagine in corso”, si limita a dire Candela. All’Asp i pannoloni hanno creato non pochi problemi. Quando Candela nel 2013 era direttore amministrativo scoprì, assieme ad altri, che qualcuno stava pilotando la gara per una fornitura da 40 milioni di pannoloni. L’inchiesta della Procura, che raccolse le denunce del presidente della Regione Rosario Crocetta e dell’ex assessore Lucia Borsellino, è approdata al rinvio a giudizio dell’ex manager Salvatore Cirignotta che avrebbe fatto pressioni affinché l’appalto venisse aggiudicato a una multinazionale. Nel febbraio 2013, quando l’ex magistrato era già stato allontanato, la Regione decise di cambiare il sistema di distribuzione dei presidi: consegna a domicilio e non più ritiro dietro presentazione della ricetta medica. Solo che gli inevitabili ricorsi al Tar hanno fatto slittare l’approvazione della gara e la firma del contratto a fine settembre.
Il nuovo raggiro non provoca danno alle casse dell’Asp 6, piuttosto sono i farmacisti ad essere gabbati anche se c’è il forte sospetto che alcuni di loro siano complici. Così come sembrerebbe inevitabile il coinvolgimento di qualche altro dipendente infedele o presunto tale. Ecco perché potrebbero non essere casuali alcuni trasferimenti disposti nelle ultime settimane dal manager Candela che anche su questo fronte sceglie la strada del silenzio. Stavolta ci si concentra non sull’ospedale Guadagna, ma su un Distretto sanitario del centro città.
Il meccanismo è piuttosto semplice. La gestione del servizio è affidata al Dipartimento di riabilitazione. In particolare al “Coordinamento assistenza riabilitativa ambulatoriale e domiciliare”. Gli anziani che hanno diritto ai presidi ritirano nei distretti distaccati sparsi sul territorio l’autorizzazione mensile con cui poi si presentano in farmacia. È qui che viene consegnata la scorta di pannoloni, circa novanta al mese. Il farmacista fa firmare la ricevuta al cliente e poi chiede all’Asp il rimborso di circa 40 euro per ogni persona. Il banco è saltato negli uffici di via Cusmano dove si sono accorti che i conti non tornavano e hanno bloccato i pagamenti. Alcune autorizzazione autentiche sono state duplicate fino a trenta volte per un solo anziano oppure del tutto falsificate con tanto di timbro degli uffici sanitari. Sono spuntate le badanti di gente morta e anziani fantasma non registrati all’anagrafe sanitaria.
Adesso ci si chiede dove venga stoccata l’enorme quantità di pannolini. Ne sono stati distribuiti e regolarmente ritirati nelle farmacie almeno 25 mila pezzi. Ecco perché è ipotizzabile l’esistenza di un deposito clandestino e di un mercato parallelo.