Paparcuri lascia il bunkerino: "Sono stanco...", ed è polemica

Paparcuri lascia il bunkerino: “Sono stanco…”, ed è polemica

La clamorosa rottura.

Giovanni Paparcuri lascia, sbattendo la porta. Lui, sopravvissuto alla strage in cui morirono Rocco Chinnici e altri giusti, lui, collaboratore storico di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, non sarà più al ‘bunkerino’, il museo della memoria del Palazzo di giustizia, lì dove è stato ricostruito l’ambiente di lavoro in cui i giudici operarono. Era stato proprio Paparcuri uno degli artefici della ricomposizione del luogo ed era lui a fare da cicerone ai tanti che, visitando quelle stanze, vengono tutti presi da una forte emozione.

La rottura è affidata a un post su Facebook in risposta a chi gli domanda qualcosa sulla sua presenza: “Scrivo perché ho il dovere morale di spiegare alle tante persone che in questi giorni sono venute al bunkerino e deluse non mi hanno trovato, il motivo per il quale non ci vado più. Scrivo perché non posso lasciare agli altri di giustificare la mia assenza. Scrivo perché i messaggi che mi arrivano sono dello stesso tenore come quello che condivido. Signori grazie dei messaggi, ma voi non dovete venire per me, ma per loro. Io non ci sarò più, ma ci tengo a precisare che non è una resa, mi costa parecchio abbandonare, ma ribadisco che non è una resa, ma devo farlo, perché sono stanco, sono stanco di chiedere continuamente scusa, sono stanco di leggere certe cose, stanco della tanta ipocrisia e della falsa solidarietà, stanco di difendermi, stanco delle invidie, stanco dei sospetti, stanco delle lamentele, stanco di raccontare, stanco di tutto, comunque è da parecchio che ci penso”.

E’ un lunghissimo post che chiunque può consultare nel profilo facebook di ‘Papa’, come lo chiamavano Falcone e Borsellino e che racconta un momento di sconforto che, peraltro, non è l’unico. Qualche tempo fa c’era stato un problema per i ventilatori e l’impianto dell’aria condizionata, poi ricomposto. Ma, stavolta, sembra proprio un addio.

Che fa rumore, soprattutto sui social. Il giornalista Piero Melati, autore del recente e appassionato libro: “Paolo Borsellino, per amore della verità” e occhio puntato, da sempre, con attenzione sulle cose siciliane, scrive a sua volta su Facebook: “Così è morta per sempre l’Antimafia. Giovanni Paparcuri lascia il bunkerino. C’è bisogno che dica chi è? No, lo conoscono migliaia di persone in tutta Italia, quelle che in questi anni sono andate a visitare l’unico “museo” che, a detta di tutti, ricorda senza retorica il sacrificio di Falcone e Borsellino, quelle che lo hanno sentito parlare, sempre semplice e diretto, sincero, se stesso fino in fondo”. (Roberto Puglisi)


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