Parco dell'Etna, Legambiente: | "Nomina senza requisiti" - Live Sicilia

Parco dell’Etna, Legambiente: | “Nomina senza requisiti”

Marisa Mazzaglia, presidente del Parco dell'Etna

Legambiente e il parco dell'Etna. Comunicato durissino contro la recente nomina ai vertici "senza una visione di sistema e con logiche di lottizzazione politica che non rispettano l’interesse pubblico generale".

La polemica
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PALERMO- La legge regionale sulle aree naturali protette stabilisce che i presidenti dei parchi vengano nominati dal Presidente della Regione, su proposta dell’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente, scegliendoli “tra persone che si siano particolarmente distinte nella salvaguardia dell’ambiente”.

“Per Legambiente – si legge in un comunicato – la recente nomina del Presidente del Parco dell’Etna sembra sfuggire con tutta evidenza a tale requisito, e si colloca in un contesto di scelte operate “parco per parco” con criteri sempre diversi, senza una visione di sistema e con logiche di lottizzazione politica che non rispettano l’interesse pubblico generale”.

“Dopo la sfilza di nomine di commissari e presidenti del precedente Governo Lombardo – dichiara Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente – avevamo chiesto al neo Assessore regionale al Territorio Lo Bello un atto preciso per l’azzeramento di tutti gli incarichi di presidente, commissario e direttore reggente, e di procedere alle nuove nomine secondo criteri di rigorosa competenza e con procedure ad evidenza pubblica comparative per scegliere le persone con i titoli più adeguati”.

“Chiederemo gli atti relativi alle nomine degli ultimi anni, dai Sicani alle Madonie ed ora all’Etna – dichiara Angelo Dimarca, responsabile Conservazione Natura di Legambiente Sicilia – per dimostrare come siano state disattese le previsioni di legge. Ormai è improrogabile mettere vincoli ancora più rigorosi alle scelte discrezionali della politica e sancire casi di incompatibilità e conflitti di interesse, come quelli legati alle precedenti nomine di componenti degli uffici di gabinetto, che non possono certo amministrare un ente sottoposto a controllo della Regione stessa”.

 

 

 


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