CATANIA – A Catania nasce il registro per la bigenitorialità. Un’iniziativa della commissione consiliare Pari opportunità e approvato dal Consiglio comunale che intende agevolare la comunicazione verso le famiglie con genitori separati.
Il Regolamento comunale approvato all’unanimità dal senato cittadino, per l’istituzione e la tenuta del registro amministrativo per il diritto dei minori alla bigenitorialità, vuole sostenere il principio che consiste nel diritto del figlio a mantenere il rapporto educativo e affettivo con entrambi i genitori a prescindere dai rapporti che intercorrono tra di loro. Con l’iscrizione nel Registro, istituito presso l’Anagrafe del Comune, il minore risulterà domiciliato presso le residenze di entrambi i genitori, ai fini amministrativi e per l’interazione con tutti i soggetti, enti o istituzioni di riferimento.
“L’iniziativa è stata portata in commissione dai consiglieri del movimento cinque stelle Graziano Bonaccorsi e Valeria Diana, i quali hanno ritenuto opportuno agire in questa maniera piuttosto che fare un’iniziativa consigliare, che sarebbe stata di parte – spiega Sebastiano Anastasi, presidente della Commissione. Negli ultimi tempi, ci siamo confrontati sulla normativa vigente, partendo anche da molte dichiarazioni dell’Unione europea e di molte città italiane dove questo registro della bigenitorialità è presente”.
Con il nuovo registro, Catania si allinea, dunque, ad altre realtà agevolando i rapporti istituzionali tra famiglie e amministrazione. “In sostanza – spiega ancora Anastasi – quando due genitori si separano o divorziano, la legge individua il genitore affidatario (solitamente la madre ma può anche essere il padre) che è colui che poi viene riportato nello stato di famiglia. Per quanto riguarda gli adempimenti di legge, i minori sono tutelati. Ma nel caso di altre comunicazioni, queste non avvengono in automatico, ad esempio quelle inerenti alla scuola e quelle inerenti alle situazioni sanitarie, come mandare una tessera sanitaria. Queste comunicazioni solitamente avvengono esclusivamente al genitore affidatario. Il diritto alla bigenitorialità consente al genitore non affidatario di iscriversi e ricevere anch’egli tutte le comunicazioni”.
Un’iniziativa consiliare per sopperire alla mancanza del registro. “Noi non siamo un organo legislativo dunque non ci è concesso accedere a grandi tematiche – sottolinea Anastasi – ma possiamo attuare un regolamento che sopperisca a questa mancanza, ovviamente salvo i casi tutelati dalla legge: in caso di perdita di patria potestà o allontanamento di un genitore, non possiamo entrare in merito. Questo riguarda soltanto le questioni legate alle comunicazioni, Dove non arriva l’amministrazione, la nostra commissione corre. Aggiungo che tutti questi dati sono trattati in ottemperanza alle norme sulla privacy e sulla trasparenza al pari di tutti i dati anagrafici”- conclude.