Nell’ambito di una indagine su una truffa ai danni dello Stato, la Guardia di finanza ha sequestrato a Paterno’ un terreno del valore di circa cinque milioni di euro. Protagoniste della vicenda sono societa’ del settore delle costruzioni, che avrebbero emesso e utilizzato fatture per operazioni inesistenti nell’ambito del progetto per la realizzazione di un complesso alberghiero. I militari hanno accertato, in capo ad una societa’ beneficiaria di contributi pubblici, la simulazione di prestazioni di servizi – rese da un’impresa consenziente – e l’aumento fittizio del capitale sociale, al fine di soddisfare uno dei requisiti imposti dalla legge istitutiva del contributo pubblico a fondo perduto (legge 488/92). Al fine di garantire l’Erario dalla possibile dismissione di beni aggredibili, su richiesta del Pubblico Ministero, il Giudice delle indagini preliminari di Catania, nel 2007, aveva emesso un primo decreto di sequestro per un valore di oltre 4,5 milioni. Al provvedimento si opponevano i difensori dell’indagato, ottenendo il dissequestro. Il ricorso avanzato dal Pm ha ripristinato l’iniziale decisione, annullando la sentenza del Tribunale della Liberta’. Con la sentenza della Cassazione, la Guardia di Finanza ha dato seguito al nuovo provvedimento cautelare del Pm, con il sequestro di un terreno del valore di circa 5 milioni di euro nel Comune di Paterno’.
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