Pazienti in corridoio, Tac rotta, niente lenzuola: "Terzo mondo" FOTO

Pazienti in corridoio, Tac rotta, niente bagni: “Terzo mondo” FOTO

La denuncia di Pullara, ma l'Asp replica: "Mancano i medici"
AGRIGENTO
di
5 min di lettura

“Scene di ordinaria follia al Pronto soccorso di Agrigento, ospedale che ci ha tristemente abituato a scenari che nulla hanno a che vedere con l’umanità, il senso civico, il coraggio di quel personale, nettamente sotto organico che diventa bersaglio di rabbia incontrollata e comprensibile esasperazione che in questo caldo estivo ha effetti devastanti”.


Sono le parole del vicepresidente della Commissione sanità all’Ars Carmelo Pullara che questa mattina si è recato al pronto soccorso del San Giovanni di Dio.

“Stamattina – riferisce Pullara – era prevista l’analisi sull’ospedale San Giacomo d’Altopasso di Licata, a cui doveva presenziare tra gli altri il commissario straordinario dell’Asp Mario Zappia, che non si è presentato. Essendo saltato questo appuntamento, inutile andare avanti senza il vertice dell’Asp, ho deciso di verificare di persona lo stato dell’arte del pronto soccorso dell’ospedale di Agrigento dove, visto che Licata non è prioritario, si riversano anche molti utenti licatesi. Nel nosocomio agrigentino ci sono in totale 60 pazienti, di cui circa 20 in astanteria, assistiti da un medico che copre il turno di mattina e di pomeriggio insieme a due infermieri e due operatori socio sanitari. La notte nessun medico è di turno”.

“Al pronto soccorso nella mattina di oggi 11 agosto per circa 60 pazienti in attesa, – aggiunge il deputato regionale – ci sono due soli medici, due infermieri e due ausiliari. Questi la notte badano anche ai 20 pazienti dell’astanteria. Problemi anche al pretriage dove c’è un solo infermiere, lo stesso che esegue tampone e valutazione. Inoltre ci sono 5 pazienti in isolamento assistiti da due infermieri e un solo operatorio socio sanitario. Ad oggi l’unica Tac funzionante è la stessa che serve pazienti Covid e non Covid con rallentamento notevole perché tra un ingresso e l’altro occorre la sanificazione. La tac dedicata ai pazienti non covid è ancora guasta”.

“Criticità – aggiunge Pullara – anche per la Chirurgia vascolare che risulta chiusa. C’è solo un servizio poliambulatorio e i pazienti vengono poi trasferiti in altri reparti o presidi. Chiuso anche il reparto di Medicina, attivo solo il reparto Covid. Tutto questo avviene in un pronto soccorso che nel solo anno in corso ha gestito ben 26mila e 500 accessi”.

Durante il sopralluogo il parlamentare regionale ha raccolto le lamentele della gente: “Mi hanno riferito che un codice giallo ha dovuto aspettare su una sedia che si liberasse un letto per 30 ore, mentre un codice verde è in pronto soccorso da sabato. Inoltre, questa è una situazione da terzo mondo, mancano i bagni, lenzuola monouso e normali, guanti e disinfettante. Per tutti i pazienti del reparto di pronto soccorso sono disponibili solo tre monitor e le barelle presenti sono acconciate alla meglio con garze e nastri adesivi di fortuna. Un’immagine desolante anche per tutti quei turisti che sono in vacanza in Sicilia e che vedono uno scenario bellico, tutto questo nonostante l’encomiabile lavoro di tutto il personale che non finiremo mai di ringraziare”.

*LA REPLICA DELL’ASP DI AGRIGENTO
Il commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, Mario Zappia, interviene a margine della segnalazione a mezzo stampa di alcune criticità presso il Pronto Soccorso del presidio ospedaliero “San Giovanni di Dio” di Agrigento da parte del vicepresidente della Commissione Sanità all’ARS, Carmelo Pullara. “Il Pronto Soccorso dell’ospedale di Agrigento – afferma il commissario Zappia – al pari, purtroppo, di altre unità di emergenza-urgenza dell’intera Sicilia, soffre di un’endemica carenza organica legata alla difficoltà di reperire personale sanitario. Nonostante la ripetuta indizione di bandi di reclutamento le aziende sanitarie dell’isola, e fra queste anche l’ASP di Agrigento, difficilmente riescono a colmare la carenza di professionisti. Le criticità sono acuite non solo dalla crisi epidemiologica in atto che, inevitabilmente, richiede un incremento costante nel fabbisogno di personale anche in relazione alla riapertura dei reparti Covid in molti ospedali, ma anche dalla contingenza del periodo estivo quando, tradizionalmente, le città siciliane, e Agrigento in primis per la sua vocazione turistica, sono meta di un consistente flusso di visitatori e di persone che rientrano nell’Isola da altre località dove lavorano o studiano durante l’inverno. Il fenomeno aumenta il numero delle presenze sul territorio e, di conseguenza, presso gli ospedali in un momento dell’anno in cui invece i reparti tendono fisiologicamente a svuotarsi di personale sanitario per il giusto e meritato periodo di ferie. Certamente queste dinamiche sono ampiamente note al vice-presidente della Commissione Sanità all’ARS, Carmelo Pullara, che ha ampia contezza delle problematiche che investono tutte le realtà isolane e che ringrazio comunque per le innumerevoli e ripetute segnalazioni che solleva invece, pressoché unicamente, per la sola provincia della Città dei Templi, area del suo collegio elettorale”.

Alle considerazioni del commissario Zappia fa eco il direttore sanitario del “San Giovanni di Dio” di Agrigento, Gaetano Migliazzo: “viviamo un momento di grande difficoltà; fondamentalmente mancano i medici, abbiamo un bando aperto per arruolare personale ma non se ne trova. Abbiamo una dotazione organica di 11 medici, 2 medici a turno in pianta stabile e, d’accordo con la direzione strategica, abbiamo predisposto che le prestazioni aggiuntive siano integrate con un’extra fuori contratto ma non tutti hanno accettato. Chiaramente c’è la lamentela di chi in questo momento chiede le ferie ed ha tutto il diritto di riposarsi. Va detto – aggiunge – che il problema è generalizzato e non solo di questo ospedale. Abbiamo riaperto il reparto di dotazione covid ed i tempi di attesa sono fisiologici sul panorama regionale. In merito al triage – spiega – abbiamo istallato nuove strumentazioni per tamponi rapidi con esito più affidabile. Riguardo la Tac dedicata, occorre ricordare che le case produttrici ad agosto rallentano l’assistenza, tuttavia speriamo entro la entro 48 ore sia funzionante”.

GUARDA LE FOTO


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI